Giorno per giorno nell’arte | 2 novembre 2022
Alla Nationalgalerie di Berlino Neshat per la morte di Mahsa Amini | Lavori di rifunzionalizzazione per l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden | In Qatar arte contemporanea pubblica per il pubblico della Coppa del Mondo | Un nuovo museo cinese a Vancouver | Per 75 anni un Mondrian è stato appeso a testa in giù | La giornata in 14 notizie

Alla Nationalgalerie di Berlino Shirin Neshat per la morte di Mahsa Amini. La Neue Nationalgalerie di Berlino ha installato al proprio ingresso uno striscione, opera dell’artista iraniana Shirin Neshat, per ricordare la morte di Mahsa Amini. L’intervento, che ha avuto luogo domenica 30 ottobre, è un importante segno istituzionale di sostegno ai manifestanti in Iran, dopo che i musei nel Regno Unito e negli Stati Uniti sono stati criticati per non aver affrontato il tema del peggioramento della situazione dei diritti umani nel Paese. Mahsa Amini, nota anche come Jina, è morta in un ospedale iraniano a settembre dopo essere stata detenuta dalla polizia morale del regime con l’accusa di non aver rispettato le norme sull’hijab vigenti nel Paese. La sua morte ha scatenato proteste di massa a Teheran e nelle città di tutto l’Iran, ancora in corso. In un servizio del network di informazione France24 l’agenzia di stampa statale iraniana Irna, citando funzionari giudiziari, afferma che nella sola Teheran mille persone che hanno avuto un ruolo centrale nelle proteste sarebbero state processate per le loro «azioni sovversive». [Gareth Harris]
Nuovi lavori di rifunzionalizzazione per l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden. L’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington, il museo di arte contemporanea della Smithsonian Institution, celebrerà il prossimo 50mo anniversario con un’importante riorganizzazione dei suoi spazi interni e della piazza all’aperto. Il museo ha selezionato gli studi Selldorf Architects (gli architetti preferiti dai rivenditori blue-chip di tutto il mondo) e Skidmore, Owings & Merrill per sviluppare un piano di rifunzionalizzazione del caratteristico edificio a forma di ciambella, aperto al pubblico nel 1974. [Benjamin Sutton]
In Qatar l’arte contemporanea pubblica fa da richiamo per il pubblico della Coppa del Mondo di calcio. Da una gigantesca creatura marina gonfiabile di Jeff Koons all’installazione di ripari specchianti nel deserto di Olafur Eliasson, le tre settimane di preparazione alla Coppa del Mondo Fifa 2022 in Qatar hanno impegnato il piccolo stato del Golfo a svelare una serie di ambiziose commissioni di arte pubblica. In una dichiarazione, la presidente dei Musei del Qatar, Sheikha Al Mayassa bint Hamad bin Khalifa Al Thani, descrive l’arte pubblica come «una delle nostre manifestazioni più importanti di scambio culturale, in cui presentiamo opere di artisti di ogni nazionalità e provenienza». Nell’ultimo decennio, i musei hanno installato circa 70 lavori monumentali di artisti internazionali, regionali e locali in spazi pubblici, dall’aeroporto al suq di Doha. Il programma sta portando a oltre 100 lavori terminati in tempo per la Coppa del Mondo (20 novembre-18 dicembre), quando si prevede che circa 1,5 milioni di tifosi di calcio giungeranno nel paese (popolazione: 2,9 milioni). La nostra testata sorella, «The Art Newspaper», pubblica una galleria fotografica delle opere. [Hannah McGivern]
Un nuovo museo cinese a Vancouver. A Vancouver aprirà entro la prossima estate il Chinese Canadian Museum (Ccm), che ha già assunto Melissa Karmen Lee come chief executive. «Sono entusiasta di lanciare un’importante istituzione come il Chinese Canadian Museum nell’edificio più antico della Chinatown di Vancouver», afferma Lee, riferendosi al complesso Wing Sang, costruito da un mercante cinese nel 1889. Il nuovo museo occuperà gli stessi spazi del Rennie Museum, che ha chiuso i battenti dopo 13 anni, con una mostra d’addio, terminata lo scorso 29 ottobre, con i fiori all’occhiello della sua vasta collezione di arte contemporanea. [Hadani Ditmars]
Per 75 anni un Mondrian è stato appeso a testa in giù. Un’opera chiave del tardo periodo di Piet Mondrian è stata potenzialmente appesa a testa in giù per più di 75 anni. L’opera dell’artista olandese (1872-1944) è inclusa in una nuova mostra («Mondrian: Evolution»), inaugurata il 29 ottobre alla Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Düsseldorf, in Germania (fino al 12 febbraio 2023). «New York City I» (1941), un’opera astratta composta da linee verticali e orizzontali in rosso, giallo e blu, è stata esposta dal 1945 con le sue cinque linee più densamente distanziate nella parte inferiore dell’immagine. L’opera però è orientata capovolta in una fotografia scattata nello studio di Mondrian poco dopo la sua morte nel 1944, che mostra le linee ravvicinate in alto. La co-curatrice della mostra, Susanne Meyer-Büser, suggerisce in catalogo che «potrebbe non essere più possibile determinare se l’orientamento precedentemente considerato corretto sia effettivamente valido». Aggiunge comunque che se l’opera viene ruotata di 180 gradi, come si vede nella fotografia del 1944 pubblicata sulla rivista «Town and Country», «funziona molto bene: la composizione acquista intensità e plasticità». [José da Silva]
La fonderia londinese delle campane del Big Ben riconvertita in hotel e centro commerciale di lusso. L’ex sito di una fonderia dalla tradizione secolare (fu fondata nel 1570; vi vennero fuse le campane del Big Ben) nella zona est di Londra potrebbe essere messo in vendita dopo che il governo del Regno Unito ha approvato all’inizio dello scorso anno un progetto controverso per trasformarlo in un hotel di lusso. La fonderia di campane di Whitechapel è stata acquistata dal gruppo di investimento statunitense Raycliff Capital, che si è impegnato a trasformare l’edificio in un hotel con 103 camere, caffetteria e studi per attività creative. La storica costruzione è attualmente disponibile per l’affitto con l’agenzia immobiliare Pilcher. «Stiamo affittando l’edificio nel suo insieme; la parte posteriore, che è la vecchia fonderia, e la parte anteriore, che è un insieme di due edifici d’epoca», afferma un portavoce di Pilcher. Le gallerie commerciali sono incoraggiate a candidarsi, ha confermato. Alla domanda se l’edificio è in vendita, il portavoce dice: «Non ufficialmente, ma come per ogni cosa, un prezzo c’è». [Gareth Harris]
In Croazia un antico tempio romano è stato rinvenuto sotto una chiesa settecentesca. Nel villaggio croato di Danilo, vicino a Sebenico, l’antica città romana di Ridit, sotto e accanto alla settecentesca Chiesa di San Daniele sono state scoperte le fondamenta di un antico tempio. L’esistenza dell’edificio era finora sconosciuta, sebbene gli archeologi avessero portato alla luce nel sito molti elementi architettonici e decorazioni. Utilizzando le immagini georadar, il team ha trovato la cornice dell’ingresso, che molto probabilmente è ciò che resta di un colonnato. L’antico tempio era dotato di grandi mura e misurava 20 metri per 10 metri. [Redazione]
Al Royal College of Art di Londra nuove borse di studio per la ceramica e il vetro. Il Royal College of Art di Londra (Rca) ha annunciato una nuova dotazione di borse di studio con l’assegnazione di sei unità da 35mila sterline ogni anno nei prossimi vent’anni (le Märit Rausing Scholarships), nei settori della ceramica e del vetro, grazie alla generosità di Julia e Hans Rausing (filantropo britannico, figlio dell’imprenditore svedese Hans Rausing che dal 1950 al 1995 fu ceo e presidente di Tetra Pak, l’azienda di trattamento e confezionamento di alimenti), che a questo scopo hanno devoluto all’istituzione britannica 6,1 milioni di sterline in onore della madre di Hans, Märit. Le borse di studio saranno aperte per il prossimo anno accademico e saranno destinate a studenti britannici qualificati che faranno domanda per studiare ceramica e vetro presso l’Rca a un corso di un anno, 45 settimane. Copriranno le tasse complete, oltre a contribuire alle spese di soggiorno e ai materiali. [Redazione]
Terminato il restauro di tre opere dell’Accademia Carrara di Bergamo. Le opere oggetto del delicato intervento affidato a Delfina Fagnani, dello Studio Sesti Restauri, sono il «Cristo portacroce e un devoto», 1518 (olio su tavola, 78,3x61,9 cm), di Alessandro Bonvicino detto il Moretto (Brescia, 1498 ca-1554), il «Ritratto di Pace Rivola Spini», 1573-75 (olio su tela, 197x98 cm) e il «Ritratto di Bernardo Spini», 1573-75 (olio su tela, 197,6x98,5 cm) di Giovan Battista Moroni (Albino, 1521-24 ca-1579-80 ca). L’intervento fa parte del «Progetto Grandi Restauri», finanziato dalla Fondazione Creberg del Credito Bergamasco. A fine anno, con il completamento della campagna 2022, il numero complessivo delle opere restaurate da Fondazione Creberg dal 2007 al 2022 ammonterà a 96 opere.
Tutta l’arte che c’è da vedere a Torino. A Torino, mentre durante il lungo fine settimana di Ognissanti si è registrato in città un forte afflusso di turisti, che hanno premiato per esempio i Musei Reali (tra sabato 29 ottobre e martedì 1 novembre sono stati più di 16mila i visitatori), il Mauto (Museo Nazionale dell’Automobile, quasi 10mila biglietti), il Museo Egizio (21.586 visitatori), la Reggia di Venaria (18.150) e il Museo Nazionale del Cinema (13.700), parte da oggi l’Art Week Torino 2022. [Redazione]
Un nuovo «Museo della Dogana» a Tarvisio (sul valico di Coccau). Al valico di Coccau (Tarvisio, Ud), al confine con l’Austria, nel riqualificato complesso degli edifici ex demaniali ora di proprietà comunale, è stato inaugurato il nuovo Museo della Dogana. Si tratta di una struttura multifunzionale, che fa da infopoint turistico a servizio della rete ciclistica di Carinzia e Fvg, museo del confine e hub museale integrato per la messa in rete del patrimonio culturale e naturalistico dell’area. Il nuovo museo rientra nel progetto di rafforzare la cooperazione transfrontaliera tra i comuni di Tarvisio e di Arnoldstein, in Austria, per sviluppare un’integrata rete transfrontaliera Fvg-Carinzia. [Redazione]
Scoperti i segreti del maggior tesoro romano trovato in Spagna. Sono stati analizzati nella loro totalità tutti i reperti che vennero scoperti sei anni fa a Tomares, vicino a Siviglia, nella Spagna meridionale, da alcuni operai che stavano lavorando alla posa di alcune condutture. Diciannove anfore contenevano migliaia di monete di bronzo e d’argento della fine del IV secolo, in perfetto stato di conservazione. Il tesoro è composto da 53mila monete e fu sepolto nel IV secolo d.C. sotto il portico del magazzino di una villa. [Redazione]
Il restauro del castello di Branduzzo (Pv). Entra nella fase più importante il piano di restauro del castello di Branduzzo, edificio risalente al XV secolo, a pochi chilometri da Voghera (Pv), dichiarato «monumento di interesse particolarmente importante» con un decreto ministeriale del 1908, poi confermato nel ’54. Un «unicum nel panorama lombardo del primo Rinascimento», secondo Luisa Giordano, docente di Storia dell’Arte moderna dell’Università di Pavia. È già partito l’intervento di consolidamento della volta del portico della facciata principale e dei prospetti attigui, mentre sono in fase di progettazione quelli alle vecchie stalle. L’obiettivo del proprietario, conte Antoniotto Guidobono Cavalchini, che ha chiesto un finanziamento di 150mila euro con i bandi del Pnrr, è di creare, in quelle che un tempo erano le scuderie, un museo dedicato alle opere idrauliche del Granducato di Milano. [Redazione]
Mostre che aprono
Marc Chagall alla Schirn Kunsthalle di Francoforte. In cooperazione con l’Henie Onstad Kunstsenter di Oslo, la Schirn Kunsthalle presenta dal 4 novembre al 19 febbraio la mostra «Marc Chagall. Il mondo in subbuglio» dedicata al periodo compreso tra gli anni Trenta e Quaranta quando, in quanto ebreo, Chagall dovette fare i conti con un antisemitismo sempre più aggressivo e fu costretto a fuggire negli Stati Uniti, convertendo la sua tavolozza sempre coloratissima in toni più cupi. Considerato un poeta tra gli artisti del suo tempo, Chagall, al secolo Moishe Segal (1887-1985), ebreo di Lëzna nell’attuale Bielorussia, da sempre noto per i suoi dipinti ricchi di leggerezza e riferimenti all’infanzia con cui riusciva a comunicare felicità e ottimismo tramite la scelta di colori vivaci e brillanti, virò per temi e toni difficili: l’identità, la patria, l’esilio, illustrati in mostra da una selezione di 60 opere su carta, dipinti e costumi da lui disegnati. [Francesca Petretto]