Giorno per giorno nell’arte | 17 novembre 2022

Musei più diversi e inclusivi: il fatto e il da fare | Dall’Europa un nuovo sostegno all’Ucraina | Il nuovo «board of directors» della galleria Gagosian | Gli impegni dei leader del G20 in campo culturale | Lo Stato comprerà Villa Verdi | La giornata in 15 notizie

Ricostruzione della Cappella Herrera in Sala Marmi. Foto Alberto Novelli
Redazione |

Musei più diversi e inclusivi: ciò che è stato fatto, ciò che è ancora da fare. Sulla scia di una pandemia globale e della contemporanea presa di coscienza del razzismo istituzionale a livello mondiale, sono stati appena pubblicati due studi illuminanti sull’attuale «stato dell’arte» dei musei. L’ultimo Art Museum Staff Demographic Survey della Mellon Foundation e il 2022 Art Museum Trustee Trustee Survey della Black Trustee Alliance for Art Museums descrivono e quantificano le esperienze dei lavoratori dei musei d’arte e dei membri dei consigli di amministrazione, dipingendo il quadro di un settore che si sta lentamente riprendendo dopo la significativa perdita di posti di lavoro causata dal Covid-19, con una rinnovata attenzione alla diversità. Nel loro insieme, le indagini riflettono la realtà che i cambiamenti apprezzabili nel settore museale sono lenti e spesso tendono al simbolico. La prova di un significativo miglioramento istituzionale sul fronte Deai (diversità, equità e inclusione), concludono i sondaggi, si manifesterà sotto forma di politiche retributive modificate, maggiore accesso ai benefit e sforzi più concertati per evitare il turnover nei ruoli «rivolti al pubblico». L’ascolto delle esigenze materiali e istituzionali dei collaboratori neri e non bianchi e dei membri del consiglio di amministrazione aumenterà il consenso e porterà a cambiamenti concreti nel settore. [Torey Akers]

Dall’Europa un nuovo sostegno alle Università e agli studenti d’arte ucraini. Alla Tate Modern di Londra è stato lanciato un programma di sostegno agli studenti d’arte e alle Università ucraine, proprio mentre gli enti culturali ed educativi ucraini chiedono aiuti per rimanere apertei e funzionanti. La piattaforma UAx offre agli studenti e al personale colpiti dalla guerra che desiderano rimanere in Ucraina l’accesso a una rete in via di sviluppo di programmi di tutoraggio e partenariati istituzionali con università di tutta Europa, nonché un fondo di borse di studio di emergenza per gli studenti in grave difficoltà. La piattaforma è una partnership tra la Lega europea degli istituti d’arte (Elia), una rete internazionale di 280 istituti d’istruzione artistica superiore, e la Fondazione Abakanowicz per le arti e la cultura (Aaccf), fondata dalla scultrice polacca Magdalena Abakanowicz (1930-2017). Il sostegno della fondazione all’UAx rappresenta la sua più grande sovvenzione finanziaria di sempre. L’annuncio ha coinciso con l’apertura della mostra «Magdalena Abakanowicz: Every Tangle of Thread and Rope» (17 novembre 2022-21 maggio 2023) alla Tate Modern. [Florence Hallett]

Il nuovo «board of directors» della galleria Gagosian.
Gagosian ha annunciato un nuovo «board of directors» di 20 membri, di cui 12 esterni e otto dipendenti della galleria (tra cui lo stesso Gagosian). Tra i membri esterni figurano Delphine Arnault, figlia maggiore di Bernard Arnault e membro del comitato esecutivo di Lvmh (Moët Hennessy Louis Vuitton SE, la holding della famiglia Arnault); la regista Sofia Coppola; il creatore dell’app multimediale Snapchat Evan Spiegel; l’artista Jenny Saville, rappresentata dalla galleria; il curatore Francesco Bonami e il manager di fondi ad alto rischio J. Tomilson Hill. [Anny Shaw]

Gli impegni dei leader del G20 in campo culturale. Salvaguardare il patrimonio culturale combattendo il traffico illecito e riaffermare il ruolo del turismo per la ripresa globale: sono gli impegni dei leader del G20, riuniti a Bali fino a ieri. Nella dichiarazione finale approvata all’unanimità, le venti maggiori economie mondiali riaffermano il ruolo della cultura come «motore per lo sviluppo economico» e dichiarano di perseguire l’intento di «sviluppare politiche che attingono alla diversità culturale come risorsa per una vita sostenibile e che valorizzano il contributo di coloro che lavorano nel settori della cultura, delle arti e del patrimonio». [Redazione]

Lo Stato comprerà Villa Verdi. Il ministro della cultura Sangiuliano ha annunciato che lo Stato salverà dal degrado, acquisendolo appena possibile, il villino di Sant’Agata di Villanova d’Arda, nel Piacentino, dove Giuseppe Verdi abitò per quasi cinquant’anni a metà Ottocento. «Per muoverci stiamo aspettando la decisione del tribunale di Parma che deve nominare un custode giudiziario e poi ci deve far capire quali saranno le modalità di vendita. Ma la questione è alla mia vigile attenzione, interverremo», ha dichiarato il ministro. [Redazione]

Anche la Galleria d’Arte Antica di Palazzo Barberini aperta a Santo Stefano (e forse a Capodanno). «Noi apriremo il 26 dicembre senza dubbio e stiamo lavorando per accogliere i visitatori anche il primo gennaio: aspettiamo di capire come fare», ha dichiarato la direttrice delle Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma, Flaminia Gennari Santori. «Se si può, ben vengano le aperture», ha proseguito. [Redazione]

In Estonia e Lettonia si rimuovono i monumenti sovietici. Il governo estone ha annunciato il 10 novembre una proposta di legge per rimuovere i monumenti sovietici dagli spazi pubblici del Paese, affermando che incitano all’odio nel contesto della guerra della Russia in Ucraina. Il Parlamento della Lettonia, un altro Paese baltico, ha già approvato una legge per rimuovere tutte le targhe e le statue sovietiche nel Paese entro la metà di novembre, spingendo Mosca a convocare il suo ambasciatore. Sia l’Estonia sia la Lettonia hanno grandi minoranze russofone che a volte sono in contrasto con i governi della loro nazione. «La posizione del governo è che i monumenti sovietici che incitano all’odio dovrebbero essere rimossi dallo spazio pubblico», ha dichiarato il ministro della Cultura estone Piret Hartman in un comunicato. [Redazione]

A Torino nel 2023 il Festival Internazionale della Fotografia
. Ieri 16 novembre a Torino è stato firmato l’accordo per l’istituzione del Festival Internazionale della Fotografia. Il protocollo è stato siglato a Palazzo Birago, sede della Camera di Commercio del capoluogo piemontese. Tra i promotori Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di Commercio di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt, Intesa Sanpaolo. La prima edizione della manifestazione è prevista nella primavera del 2023 e per ora sono previste tre edizioni. «La sfida è fare di Torino una capitale della fotografia a livello internazionale», afferma il segretario generale della Fondazione Crt, Massimo Lapucci. «E se ci riusciremo sarà merito dei vari player che oggi hanno firmato la nascita di questo festival». Da parte sua il presidente della Camera di Commercio di Torino, Dario Gallina, dichiara: «Sarà solo lo spunto per posizionare Torino a livello internazionale su temi come nuove tecnologie, digitale, creatività, design, con il coinvolgimento di tutti i soggetti culturali e scientifici di Città e Regione, a partire dagli atenei». [Redazione]

Un convegno digitale in streaming sulla fotografia. Il 18 novembre, dalle 16 alle 18, si tiene un convegno digitale in diretta streaming organizzato da Intesa Sanpaolo, il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale e l’Associazione Igiic (Gruppo italiano International Institute for Conservation), intitolato «Linee di energia. Oltre la fotografia. L’immagine fotografica tra produzione, creazione e conservazione». Con l’introduzione di Giorgio Bonsanti, già presidente della Commissione interministeriale Mibact-Miur per l’insegnamento del restauro, e il coordinamento di Walter Guadagnini, direttore di Camera-Centro italiano per la fotografia e di Francesco Tedeschi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, interverranno all’incontro il fotografo spagnolo Joan Fontcuberta, la direttrice della Fondazione Alinari per la Fotografia Claudia Baroncini, la ricercatrice indipendente Silvia Mazzucchelli, e il segretario generale del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale Sara Abram. [Redazione]

Al MaXXI la presentazione della biografia di Giuseppe Penone. Oggi 17 novembre alle ore 18 al Museo MaXXI di Roma l’artista Giuseppe Penone presenta la sua biografia scritta con Alain Elkann e pubblicata da Bompiani. Introdurrà l’incontro Giovanna Melandri, presidente della Fondazione MaXXI, e interverrà Massimo Osanna, direttore generale dei Musei del MiC. Per 474 volte Alain Elkann domanda e si pone in ascolto, e per altrettante volte Giuseppe Penone schiude un pezzo del suo mondo, a partire dall’infanzia nel borgo di Garessio in alta Val Tanaro, l’incontro con il legno, il bosco e il tempo della natura, che influenzerà quello della scultura, e poi l’iscrizione all’Accademia Albertina di Torino, l’abbandono della figura a favore di contenuti non convenzionali e materiali inusuali  (piombo, ferro, bronzo, cera, pece, legno, gesso, iuta…), i primi alberi scortecciati, elemento centrale del suo lavoro e l’ingresso nel movimento dell’Arte Povera di Celant. [Redazione]

A Franco Mazzucchelli il Premio alla Carriera Alfredo d’Andrade. È Franco Mazzucchelli il vincitore del Premio alla Carriera 2022 «Alfredo d’Andrade Prize in defense of Cultural Heritages Values», «per il forte valore civico, sociale e inclusivo del suo gesto artistico». La cerimonia si è tenuta il 15 novembre presso il Circolo dei Lettori di Torino in occasione della XIX Edizione della Rassegna «Il filo di Arianna - Arte come Identità Culturale». [Redazione]

Mostre che aprono
Gli affreschi della Cappella Herrera a Roma. Riuniti a Palazzo Barberini Gallerie Nazionali di Arte Antica, dopo la distruzione del 1830, gli affreschi di Annibale Carracci. Dal 17 novembre al 5 febbraio, la mostra «Annibale Carracci. Gli affreschi della Cappella Herrera», straordinaria pagina dell’arte del Seicento a Roma e ultima opera di Carracci, furono strappati dalla Cappella Herrera a piazza Navona nel 1830 e da allora scomparsi. La mostra a Palazzo Barberini, grazie alla collaborazione della Gallerie Nazionali di Arte Antica, del Museo del Museo del Prado di Madrid e del Museu nacional d’art de Catalunya a Barcellona, che conservano i 16 affreschi, permette di rivedere e rivivere, con l’allestimento virtuale, il ciclo originario del Carracci. Il pittore realizzò tutti i cartoni dei santi e dipinse parte degli affreschi con l’aiuto della sua bottega di maestri come  Lanfranco, Domenichino e Francesco Albani. [Tina Lepri]

Robert Bosisio a Ortisei
. È visitabile fino al 20 gennaio nella Galleria Doris Ghetta di Ortisei (Bz) una mostra personale del pittore Robert Bosisio originario di Trodena, in provincia di Bolzano, dove è nato nel 1963. «Fluttering lights» presenta una selezione di nuovi lavori che l’artista ha realizzato dopo la partecipazione a mostre personali in varie città, tra cui Berlino e Innsbruck (2019), Tokyo, Cluji e Zurigo (2021), Shenzhen e Vienna (2022). La luce soffusa invita a un atteggiamento meditativo nei confronti delle superfici dipinte tipicamente nel suo stile, elaborato su una solida base tecnica che prevede la stesura di molteplici strati di pittura a olio, resina alchidica (di origine sintetica), pigmenti e cenere, su cui torna diverse volte in cerca di sfumature che rendano la complessità luminosa. Lo studio dei meccanismi percettivi, la comprensione di come guardiamo il mondo è alla radice del suo modo di fare. Si tratta di opere che richiedono tempi lunghi di elaborazione e di osservazione e nelle quali i corpi e le differenti ambientazioni, che siano interni o paesaggi, si compenetrano attraverso la luce gli uni degli altri. [Camilla Bertoni]

Sam Taylor-Johnson da Lorcan O’Neill a Roma
. Dal 19 novembre al 25 febbraio, in occasione della mostra «New Works» presso Lorcan O’Neill, dieci fotografie del ciclo «Hare» scattate nel deserto californiano del Joshua Tree National Park illustrano l’ultimo capitolo della teatrale sfida di Sam Taylor-Johnson (Londra, 1967) alla forza di gravità. L’esponente della compagine degli Young British Artists ha avviato infatti, a partire dal 2002-04, con i «Self Portrait Suspended», una serie fotografica in cui l’artista si libra a mezz’aria, come un angelo senz’ali, grazie a una buona padronanza dei software di ritocco, utili per cancellare, in questo caso, i cavi che la sostengono. Vent’anni fa l’autrice inglese si firmava Sam Taylor-Wood. Dopo il matrimonio, nel 2012, con l’attore Aaron Johnson (conosciuto sui set cinematografici che da vari anni calcava in veste di regista), è arrivata la decisione di mutare cognome, utilizzando quello del marito. Sullo sfondo di rocciose colline, grandi teli, su cui campeggia un analogo paesaggio desertico, fungono da cornice di performance aeree dell’artista. Qui tuttavia è rivelata la finzione della messa in scena, con cavi e apparecchiature non più nascoste. È il passaggio dal poetico all’ironico, dall’etereo allo spettacolare, secondo una sensibilità mutata della stessa Taylor-Johnson, da introspettiva a espansiva. [Guglielmo Gigliotti]

Addii
Claude Bernard. Era il decano dei galleristi francesi: Claude Bernard, malato da molto tempo, è scomparso il 16 novembre all’età di 93 anni. Bernard ha esposto nella sua galleria parigina di rue des Beaux-Arts tutti i maggiori artisti della seconda metà del XX secolo, dando sempre priorità alla creatività contemporanea: per la pittura e il disegno Bacon, Balthus, Bissier, Peter Blake, Bonnard, Botero, Cremonini, Dubuffet, Estève, Laget, Leroy, Music, Rebeyrolle, Truphémus, Szafran; per la scultura César, Giacometti, Hiquily, Nevelson, Ipousteguy tra gli altri. Bernard è ricordato come un uomo intelligente, caustico, generoso e raffinato che, oltre all’arte, era appassionato di musica (era un melomane, un eccellente clavicembalista e teneva nella sua casa di campagna un antico organo settecentesco che aveva preso in Spagna), di letteratura e di cucina. [Redazione]

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