Giorno per giorno nell’arte | 17 giugno 2022

45 artisti arrestati nelle Filippine | A Milano un grande meeting sull’arte digitale | Ad Art Basel crollano bitcoin e Nft | Scoperto un cantiere navale vichingo | Lia Rumma dona allo Stato 70 opere | I ministri del Mediterraneo al summit sulla cultura | Lanciato il sequel del game del MANN | La giornata in 16 notizie

«Cast for a folly» (2019) di Abbas Akhavan
Redazione |

La «New York Earth Room» e «The Broken Kilometer» di Walter De Maria, installati a Soho nel 1977 e nel 1979 e da allora visibili, chiuderanno il 19 giugno per lavori di ristrutturazione. Da sempre chiusi nei mesi estivi, i lavori di ristrutturazione consentiranno alle due opere di rimanere aperte tutto l’anno. «New York Earth Room», terza «Earth Room» di De Maria, è l’unica rimasta; è composta da 7mila metri cubi di terra distribuiti su un’altezza di 55 centimetri e una superficie di 335 metri quadrati in un loft a Wooster Street; i lavori finiranno a inizio 2023. In fondo alla strada di West Broadway si trova invece «Broken Kilometer»: 500 aste di ottone lucidato (per un peso complessivo di 19 tonnellate) esposte a pavimento in file parallele di 100, con la distanza tra esse che cresce in modo incrementale; riaprirà in autunno. Entrambe le installazioni sono state commissionate dalla Dia Art Foundation, che sin sta occupando della loro conservazione insieme al Walter De Maria Estate. [Wallace Ludel]

Salgono a 45 gli artisti arrestati durante una protesta a sostegno dei di diritti degli agricoltori nelle Filippine, di cui abbiamo dato notizia nel Giorno per giorno del 14 giugno. La manifestazione si è svolta il 9 giugno nella città di Concepcion, nella provincia di Tarlac, guidata dagli agricoltori e i contadini locali impegnati nella coltivazione della terra dell’area. 83 persone sono state detenute in carcere fino al 12 giugno, quando gli attivisti sono riusciti a raccogliere fondi per la cauzione. L’artista multimediale Cian Dayrit è membro fondatore di SAKA (Sama-samang Artista para sa Kilusang Agraryo), associazione di operatori artistici e culturali a sostegno della giustizia fondiaria e sicurezza alimentare nel Paese. Secondo SAKA, fino a 64 persone sono state rinchiuse in una cella di 3x6 metri, senza cibo e cure mediche. Attraverso richieste di donazioni sui social media, SAKA è stata in grado di pagare la cauzione collettiva di 22.400 dollari per le 83 persone. Gli artisti, agricoltori e un certo numero di giornalisti locali rilasciati sono accusati di assemblea illegale e milizia dolosa e accuse delle quali dovranno rispondere in tribunale. [Alexandra Chaves]

La gallerista e collezionista Lia Rumma dona allo Stato italiano oltre 70 opere di artisti italiani attivi dagli anni Sessanta, con un focus sull’Arte povera. La raccolta sarà esposta in permanenza dal 21 giugno nella Palazzina dei Principi del Museo e Real Bosco di Capodimonte. Tra gli artisti: Vincenzo Agnetti, Giovanni Anselmo, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Mario Ceroli, Dadamaino, Gino De Dominicis, Paolo Icaro, Maria Lai, Mario Merz, Gianni Piacentino, Ettore Spalletti e molti altri. La raccolta si aggiunge alla sezione di arte contemporanea (che conta oltre 160 opere), rendendo il museo l’unico in Italia dedicato all’arte dal XIII secolo a oggi, con raccolte eccezionali come quella Farnese. Ne daranno l’annuncio il 21 giugno alla Palazzina dei Principi, il ministro della Cultura Dario Franceschini, la collezionista e donante Lia Rumma e il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger. [Redazione]

Si svolge a Milano dal 23 al 25 giugno «The New Atlas of Digital Art», un incontro di tre giorni sulla scena europea dell’arte digitale con artisti e istituzioni italiani e internazionali, organizzato in collaborazione con il nuovo Museo Nazionale dell’Arte Digitale (MAD). «L’Europa dice che dobbiamo puntare su bellezza, inclusione e sostenibilità, spiega Maria Grazia Mattei, fondatrice e presidente di MEET-Digital Cultural Center di Fondazione Cariplo che organizza l’evento. Noi sappiamo che quando l’arte entra nel cuore dei problemi aiuta e dà avvio al cambiamento, a maggior ragione oggi che i linguaggi e le forme espressive possono beneficiare delle nuove dimensioni aperte dall’innovazione e dal digitale. MEET si mette in gioco al fianco di Centri e Istituzioni: lavoreremo insieme per restituire The New Atlas of Digital Art». Tra i partecipanti gli artisti Refik Anadol, Quayola, Mauro Martino e numerosi rappresenti dei più quotati centri Europei, dall’Ars Electronica allo ZKM Karlsrhue. [Redazione]

Sembra che l’opera della pittrice surrealista Gertrude Abercrombie (1909-77) abbia finalmente l’attenzione che merita. Già apprezzata dai critici, recentemente lo è anche dal mercato. Lo scorso febbraio la Hindman Auctions di Chicago ha venduto il suo piccolo dipinto «The Dinosaur» (1964) per 387mila dollari (stima 30mila-50mila dollari), record mondiale dell’artista. Con la recente ondata di interesse per il Surrealismo, non c’è da stupirsi che il lavoro di Abercrombie venga esaminato più da vicino. A settembre, Hindman porterà sul mercato «Casting Spells: The Gertrude Abercrombie Collection di Laura e Gary Maurer»: 21 tra le opere più significative di Abercrombie (da un unico proprietario); i suoi dipinti minuziosi e riccamente dettagliati a volte non sono più grandi di un francobollo. Nel 2018 l’intera collezione è stata mostrata all’Elmhurst Museum of Art di Wilder Park, Illinois e poi alla Karma Gallery di New York City. Le opere in vendita coprono tutta la sua carriera, da fine anni ’30 agli anni ’70. [Daniel Cassady]

La grande scultura di Ai Weiwei, «Arch» (2017), è stata presentata a Stoccolma questa settimana, con una risonanza extra assunta sulla scia della guerra in Ucraina. L’opera, all’esterno del Nationalmuseum, è una gabbia dorata alta 12 metri bucata da un’apertura a forma di due sagome umane unite in un abbraccio. Sarà fuori dal museo per un anno, poi trasferita permanentemente in un altro punto della città. Era stata esposta per la prima volta a New York nel 2017 sotto l’arco del Washington Square Monument, «quando si parlava di razzismo e della crisi globale dei rifugiati. Ora, la guerra tra Russia e Ucraina ha costretto sei milioni di persone a fuggire dalle proprie case, spiega Ai Weiwei a “Il Giornale dell’Arte”. I conflitti tra due superpotenze, Cina e Stati Uniti, si avvicinano a una guerra fredda: problemi di energia, ambiente e carestia potrebbero causare ancora più crisi umanitarie. Questo lavoro è ancora una volta un avvertimento e un promemoria». [Gareth Harris]

Dopo il lockdown il divano è consumato? Gli interni della tua casa ti sono troppo familiari? Forse è il momento di investire nel design piuttosto che nell’arte. Design Miami/Basel, sul lato opposto della Messeplatz rispetto ad Art Basel, espone opere selezionate da 34 delle principali gallerie di design del mondo, oltre a 18 mostre curate collettivamente intitolate «Curios». I designer hanno volutamente trattenuto le loro acquisizioni più apprezzate per questa edizione della fiera, il che significa che la qualità in mostra quest’anno è superiore a qualsiasi altra edizione recente, dagli esempi più sublimi del Modernismo di metà secolo ai più audaci esempi di contemporaneità. La 16ma edizione, diretta da Maria Cristina Didero e intitolata «The Golden Age» si chiude il 19 giugno. [Tom Seymour]

Ad Art Basel ci sono tutti i pesi massimi delle criptovalute, ma gli Nft sono scarsi mentre continua il crollo del Bitcoin. A passeggio per la fiera Ryan Zurrer, fondatore di Dialectic.ch e collezionista di Beeple e Refik Anadol, lo stesso Beeple e Niclas Castello. Ma l’edizione svizzera della fiera, a differenza del precedente appuntamento a Miami, si è sentita decisamente meno rialzista sugli Nft. Dopo aver raggiunto un picco di 69mila dollari nel novembre 2021, il Bitcoin è crollato ieri, terzo giorno di fiera, a 20.080 dollari. Ethereum, la criptovaluta più associata agli Nft, non è andata molto meglio, scendendo fino a 1.030 dollari durante Art Basel, lontano dal suo precedente massimo di 4.800 dollari. Entrambe le principali criptovalute sono scese di quasi il 70% da aprile. [Artnet]

Due sculture e cinque rilievi in bronzo dell’artista greco-austriaco Joannis Avramidis (1922-2016), del valore di oltre 1 milione di dollari, hanno rischiato di essere perdute per sempre a causa di una coppia di ladri maldestri che li aveva scambiati per rottami di metallo, pianificando di farli fondere in una fornace a Vienna dopo averli rubati da uno studio nello storico quartiere di Leopoldstadt il mese scorso. Due sospetti sono stati arrestati il 9 giugno dopo che gli investigatori hanno stabilito che la coppia ignara aveva venduto gli oggetti d’arte, per circa 2.200 sterline in totale, a una società di riciclaggio. La polizia ha affermato che i lavori sarebbero stati fusi «imminentemente», ma che sono stati restituiti al legittimo proprietario. [Newsweek]

Lo scheletro dell’orca malata intrappolata nella Senna, che ha catturato il pubblico francese per settimane, nonché l’attenzione dei media internazionali, è diretto al Muséum national d’Histoire naturelle di Parigi. L’acquisizione potrebbe suscitare polemiche, poiché le organizzazioni per la fauna selvatica non sono certe che sia stato fatto abbastanza per salvare il mammifero marino malato. «È un’occasione rara e preziosa per il museo di ottenere il primo scheletro completo della specie Orcinus orca, ha affermato il museo in una dichiarazione del 14 giugno. Tali acquisizioni permettono a una comunità scientifica più ampia di lavorare su esemplari utilizzando la tecnologia moderna, in modo da aumentare la nostra conoscenza della biodiversità e quindi di proteggerla meglio». [Redazione]

È da sempre un’impresa ardua e difficile per archeologi e storici individuare i luoghi in cui sono arsi i fuochi più antichi del mondo. Ma le nuove tecnologie di intelligenza artificiale ora rendono il lavoro molto più semplice, aiutando infatti a scoprire antichi siti di incendi e a ricostruire la storia dell’evoluzione umana. Di recente gli scienziati le hanno utilizzate per scoprire un incendio di un milione di anni in Israele, che potrebbe essere uno dei siti di cottura conosciuti più antichi al mondo. Filipe Natalio, archeologo del Weizmann Institute of Science di Tel Aviv, voleva trovare un modo per rilevare i segni invisibili che un fuoco lascia dietro di sé, come i cambiamenti nella composizione atomica. A seguito di una ricerca che ha rivelato i modi in cui l’osso cambia quando viene bruciato, Natalio si è reso conto che l’osso bruciato assorbe differenti lunghezze d’onda dell’infrarosso in modo diverso. Lui e i suoi colleghi hanno sviluppato un programma che utilizza in modo affidabile la luce ultravioletta (UV) per rilevare schemi sottili più velocemente di quanto possa fare un essere umano, potrebbero così datare il sito tra 800.000 e un milione di anni fa. [Science]

Gli archeologi dell’Università di Stoccolma hanno annunciato il 15 giugno la scoperta dei resti di un cantiere navale di epoca vichinga a Birka, sull’attuale isola di Björkö. Il ritrovamento fa luce sull’organizzazione delle attività marittime dei Vichinghi. Fondata durante la metà dell’VIII secolo d.C., Birka è uno dei migliori esempi di postazioni commerciali (simili a una città) istituite dai Vichinghi per il commercio marittimo a lunga distanza. L’antico sito di Birka, patrimonio Unesco dal 1993, sarebbe dunque stato un importante centro commerciale per mercanti e commercianti di tutta Europa. [Artnews]

Si stanno svolgendo a Napoli le sessioni dedicate alla cultura come fattore di pace e di sicurezza, alla cultura come elemento per la crescita sostenibile e la transizione verde e alla cultura in un mondo in transizione. Hanno luogo nell’ambito del summit dei ministri del Mediterraneo di 30 Paesi, alla presenza dei rappresentanti delle organizzazioni internazionali del settore. Tra i risultati a cui si mira: l’istituzione di nuovi programmi dell’Unione Europea a sostegno della cultura nel Mediterraneo sulla base degli obiettivi strategici della Nuova Agenda Europea per la Cultura e della Nuova Agenda per il Mediterraneo. Attese per domani le dichiarazioni finali. [Redazione]

Sarà scaricabile da inizio luglio, ma già dal 17 giugno i il pubblico di «We Make Future» potrà giocare alla Fiera di Rimini con «Father and son 2», sequel del game lanciato nel 2017 dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli (su Google Play e App Store, cinque milioni di download in tutto il mondo, traduzioni nelle lingue europee, in arabo, cinese e versione in napoletano). «Il MANN è stato il primo museo in Italia e probabilmente il primo archeologico in assoluto a puntare sul videogame come strumento di coinvolgimento dei più giovani nell’ambito di una azione di comunicazione che abbiamo subito immaginato globale. E grazie all’incontro con uno specialista di profonda cultura come Fabio Viola il gaming è diventato arte», spiega all’Ansa il direttore del Museo, Paolo Giulierini. [Ansa]

Mostre aperte
Fino al 28 agosto nella Contemporary Art Gallery di Vancouver, l’artista di origine iraniana Abbas Akhavan, a quasi 20 anni dall'invasione dell’Iraq, rivisita il saccheggio del museo nazionale di Baghdad, attraverso una scena catturata all’Iraqi National Museum nel 2003. L’opera, «Cast for a folly (Cast per una follia)», è ispirata, come la sua prima edizione del 2019 commissionata dal CCA Wattis Institute di San Francisco, a una fotografia scattata nel 2003 da Corine Wegene, direttrice della Smithsonian Cultural Rescue Initiative. L’installazione ambientale, con il famoso leone assiro di basalto, zoccolo in mattoni e mobili realizzati in loco da Akhavan e assistenti, è allo stesso tempo un set teatrale e un dispositivo per la contemplazione della perdita culturale. [Hadani Ditmars]

Mostre che aprono
Il Castello federiciano di Melfi (Pz), sede del Museo Archeologico Nazionale «Massimo Pallottino», ospita dal 18 giugno al 22 ottobre la mostra degli artisti friulani Mara Fabbro e Alberto Pasqual «È per sempre», a cura di Alessandra Santin, promossa da Theke e dalla Fondazione Giovanni Santin (catalogo edito da Punto Marte). Protagoniste del progetto itinerante, che da circa quattro anni espone in contesti storici con allestimenti e opere site specific, sono oltre venti opere (sculture in ferro e in plastica, lavori su tavola e installazioni) allestite tra l’atrio, il cortile, la biglietteria, le scuderie del Castello e la Sala del Sarcofago che conserva il «Sarcofago di Rapolla» del II secolo d.C. In occasione della mostra, le opere saranno in dialogo anche con il «Sarcofago di Atella», II secolo d.C., esposto nella medesima sala e in prestito dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli per la mostra «Capolavori in rilievo. I sarcofagi di Atella e Rapolla». «La mostra “È per sempre” interpella la categoria del Tempo storico, documentata dai reperti archeologici di valore presenti nel Museo ma anche quello di durata, che ha valore positivo e necessario in ambito culturale, ma che diventa negativo nel caso delle plastiche» spiega la curatrice, Alessandra Santin. Il fine è testimoniare l’urgenza di pensare oggi a un futuro diverso, in cui lo stile di vita sia attento alla Cultura, al Presente e al Futuro, e quindi anche alle problematiche ambientali». [Fiorella Fiore]

S’inaugura il 22 giugno al MAMbo a Bologna «A Wound in a Dance with Love», ampia retrospettiva dedicata a Sean Scully (Dublino, 1945). Curata da Lorenzo Balbi, direttore del museo, presenta 77 tra dipinti a olio, acrilici, acquerelli, disegni e una scultura monumentale, realizzati dalle prime sperimentazioni figurative degli anni Sessanta alla grande stagione minimalista degli anni Settanta a oggi. Tra le opere esposte «Backcloth» del 1970, in cui il pittore abbraccia per la prima volta l’astrattismo; «Crossover Painting # 1» del 1974, dove compaiono i primi tipici inserti a movimentare le trame geometriche delle sue composizioni; «Opulent Ascension» del 2019, monumentale esempio delle più recenti trasposizioni su scala tridimensionale, realizzata nella Chiesa di San Giorgio Maggiore per la 58ma Biennale di Venezia; e la serie «Madonna» del 2018-19, raffiguranti moglie e figlio intenti a giocare con la sabbia. [Redazione]

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