Giorno per giorno nell’arte | 17 gennaio 2022

Archeologi della Statale scoprono ad Assuan una tomba con 20 mummie | Sequestrati 60 falsi di Mauro Reggiani | Gli edifici antichi di Delhi venduti a proprietari privati? | La complessa guerra legale intorno al Grand Palais | La giornata in 16 notizie

La tomba di Fadilla sulla via Flaminia
Redazione |

Una squadra di archeologi dell’Università Statale di Milano ha scoperta in Egitto, ad Assuan, una tomba con 20 mummie. La costruzione, di età greco-romana, è scavata nella roccia e divisa in due parti. Tra i vari reperti riportati alla luce, tavole per le offerte, pannelli in pietra scritti in geroglifici, una collana di rame incisa in greco e una serie di sculture lignee raffigurante l’uccello con testa umana «Ba». La scoperta è frutto del lavoro svolto tra maggio e ottobre 2021 da una missione italo-egiziana diretta da Patrizia Piacentini, professoressa di Egittologia e Archeologia egiziana all’Università degli Studi di Milano e da Abdelmoneim Said, direttore generale delle Antichità di Assuan e della Nubia. [Il Giorno]

Sono stati sequestrati in tutta Italia 60 dipinti falsamente attribuiti a Mauro Reggiani. L’intervento è stato effettuato dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari, a conclusione di una lunga e complessa attività investigativa, coordinata dalla procura di Lecce, che ha accertato l’esistenza di un gruppo criminale, composto da mercanti d’arte, collezionisti e speculatori occasionali. Le opere erano in vendita a un prezzo dai 15mila ai 70mila euro. Sono state denunciate 23 persone. [Il Resto del Carlino]

In India gli edifici antichi di Delhi potrebbero essere venduti a proprietari privati dal governo di destra, che per questo motivo viene accusato dall’opposizione di «svendere la storia di Delhi». [The Art Newspaper]

È una guerra legale complessa quella intorno al Grand Palais, tra la Réunion des Musées Nationaux e le fiere Fiac e Paris Photo. La prima «manche» l’ha vinta Chris Dercon, presidente della Rmn. Ma ora la battaglia potrebbe complicarsi. [Le Figaro]

La Soprintendenza Speciale di Roma riapre al pubblico i Mausolei di Saxa Rubra (le tombe di Fadilla e dei Nasoni, sulla via Flaminia). A partire dal 20 gennaio ogni terzo giovedì del mese con ingresso gratuito su prenotazione sarà possibile scoprire o riscoprire i due edifici funerari risalenti al II secolo d.C. [Ansa]

A Tel Aviv il Ramat Gan Museum di arte israeliana ha temporaneamente chiuso le porte al pubblico dopo contestazioni per la censura. La decisione è stata presa dopo che 47 partecipanti a una collettiva hanno chiesto di poter ritirare le proprie opere in segno di solidarietà con David Reeb, la cui opera era stata rimossa dalla mostra perché ritenuta «razzista contro gli ebrei ultraortodossi» dal sindaco di Tel Aviv Carmel Shama-Hacohen. [ArtNews]

La giornalista specialista di mercato Roxana Azimi intervista Koyo Kouoh, direttrice del museo Zeitz Mocaa, a Città del Capo in Sudafrica, sulla questione delle restituzioni e sulle conseguenze che la pandemia da Covid sta avendo sull’ecosistema culturale del Continente. «Non c’è spazio per una discussione, bisogna semplicemente rendere le opere», dichiara la Kouoh. [Le Monde]

Le donne libiche soffrono per discriminazione, bullismo e violenza. Ora tre artiste e attiviste (Fariha Alwafy, Zahra Langhi e Marwa Salem) portano avanti progetti per difendere i diritti di donne come loro. [El País]

Dal 17 gennaio sono aperte le iscrizioni alla terza edizione dello «Young Professionals Forum 2022» del Centro Conservazione e Restauro di Venaria Reale
(To), piattaforma di confronto internazionale dedicata al lavoro nei Beni Culturali realizzata grazie alle più importanti istituzioni culturali e formative del mondo. Il programma completo è pubblicato sul sito dell’istituzione.

La decisione della banca Citigroup di vendere la maggioranza del Banco Nacional de México comporta anche la vendita della collezione d’arte dell’istituto di credito messicano. In questo caso però non si procederà a una vendita separata. Il compratore dovrà impegnarsi a preservare circa 2mila opere pittoriche (tra cui capolavori di Frida Kahlo, Leonora Carrington, Diego Rivera, David Alfaro Siqueiros o Remedios Varo), edifici storici e un immenso archivio con la storia economica del Paese che risale a più di un secolo fa. [El País]

Si tiene il 17 gennaio, dalle ore 15 alle 18, in streaming su fad.fondazionepatrimonio.it, la tavola rotonda internazionale «Three key questions on culture/ cultural heritage and climate change», promossa dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali e dal Segretariato generale del Ministero della cultura con il supporto di Italia Nostra. Le modalità di partecipazione sono pubblicate sul sito.

L’agenda «culturale» del governo spagnolo per il ministro Miquel Iceta prevede per il 2022 nuove leggi sul cinema, sul patrimonio storico, sul diritto d’autore, sullo «statuto d’artista» e sui «buoni» della cultura per i giovani. [El País]

Sarà intitolato a David Sassoli il Progetto per il recupero dell’ex carcere borbonico di Santo Stefano. La proposta, lanciata dalla Commissaria straordinaria del governo Silvia Costa d’intesa con il ministro della Cultura Dario Franceschini, è stata accolta con favore dal premier Mario Draghi. [AgenziaCult]

È stato istituito un tavolo tecnico tra la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Imperia e Savona e la Fondazione De Mari di Savona per individuare le migliori proposte per interventi di restauro sul territorio della Liguria occidentale. Il 18 gennaio alle ore 11 si tiene una conferenza stampa per la presentazione dell’accordo. È possibile seguire la conferenza anche da remoto.

Secondo il Global Index Artprice, il mercato dell’arte resiste alle crisi economiche e finanziarie. In vent’anni il valore delle opere scambiate è cresciuto del 128% a 50,1 miliardi di dollari. [Il Sole 24 Ore]

Addii
A Barcellona il 14 gennaio è morto all’età di 82 anni l’architetto Ricardo Bofill Levi, in conseguenza del contagio da Covid. Era il più cosmopolita degli architetti spagnoli: è autore di centinaia di opere, realizzate in Francia, Algeria, Giappone, Stati Uniti ecc. I suoi due figli Ricardo Emilio e Pablo continuano l’attività paterna nel suo Taller de Arquitectura, che Bofill fondò nel 1963 come collettivo interdisciplinare. «El País» pubblica sei interviste rilasciate dall’architetto al quotidiano nel corso del tempo. [El País]

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