Giorno per giorno nell’arte | 17 agosto 2022

Il Metropolitan Museum of Art ha restituito due sculture al Nepal | Antiche sculture Khmer razziate fotografate nella «casa più bella d’America» | I colori del tempio romano di Cupra | Le fotografie di Giovanni Verga acquisite dalla Regione Sicilia | È morto Dmitri Vrubel | La giornata in 10 notizie

«Mio Dio, aiutami a sopravvivere a questo amore mortale», di Dmitri Vrubel, morto il 14 agosto
Redazione |

Il Metropolitan Museum of Art ha restituito due sculture della sua collezione al Nepal. L’annuncio arriva mentre i musei statunitensi lavorano per documentare i pezzi contestati nelle loro collezioni. Gli oggetti riconsegnati sono un montante in legno intagliato del XIII secolo raffigurante una salabhinka, uno spirito celeste semi-divino la cui figura adorna spesso le pareti esterne e interne del tempio, e una scultura in pietra del X secolo raffigurante Shiva nella dimora himalayana con asceti, di cui in un precedente comunicato il Met prevedeva la restituzione già nel settembre dello scorso anno. Secondo i funzionari del museo, le opere vennero donate al Met e il rimpatrio è il risultato di indagini interne dell’ente sulle proprie collezioni, sebbene i pezzi fossero già stati identificati in precedenza da associazioni che combattono il traffico d’arte come l’organizzazione Lost Arts of Nepal e Chasing Aphrodite. Il montante del tempio è entrato nella collezione nel 1991 ed è stato identificato in immagini pubblicate nel libro The Antiquity of Nepalese Wood Carving (2010) di Mary Slusser e Paul Jett, che rivelavano che l’oggetto proveniva da un monastero buddista di Kathmandu noto come Itum Baha ed è stato probabilmente un tempo unito a una scultura ancora presente nel sito. [Gabriella Angeleti]

Antiche sculture Khmer razziate identificate in un servizio fotografico sulla «casa più bella d’America». Un servizio fotografico su una villa di San Francisco da 42 milioni di dollari, soprannominata la «casa più bella d’America», sembra aver aiutato a localizzare una serie di antiche sculture Khmer che il governo cambogiano sostiene corrispondano a quelle saccheggiate anni fa da uno dei siti sacri della nazione. I proprietari dell’opulenta proprietà sono l’avvocatessa Sloan Lindemann Barnett, figlia del defunto collezionista d’arte e miliardario George Lindemann, e suo marito, Roger Barnett. Uno degli scatti pubblicati sulla rivista «Architectural Digest» del gennaio 2021 mostra un cortile centrale a due piani popolato da palme imponenti e, da un lato, diversi plinti vuoti. Tuttavia, sembrava che la fotografia fosse stata alterata dopo che alcuni giornalisti dell'International Consortium of Investigative Journalists (Icij) hanno scoperto un’altra versione dell’immagine online, che mostra diversi manufatti in pietra raffiguranti demoni e teste di divinità sugli stessi piedistalli. I due coniugi non hanno risposto alle richieste di commento dell’Icij. [Anny Shaw]

I colori del tempio romano di Cupra. Costruito agli albori del I secolo d.C., il grande tempio romano di Cupra, nel Piceno, fu nella sua prima fase di vita decorato con colori e immagini in terzo stile pompeiano, con le stesse cromie e gli stessi decori che all’epoca splendevano nelle case più ricche di Roma e di Pompei. La straordinaria scoperta è stata effettuata da una missione dell’Università Orientale di Napoli, che in collaborazione con la soprintendenza e con il comune di Cupra Marittima (che gestisce il Parco Archeologico) ha intrapreso una nuova campagna di ricerca. Lo racconta all’Ansa l’archeologo Marco Giglio dell’Università di Napoli.

Le fotografie di Giovanni Verga saranno acquisite dalla Regione Sicilia. Il materiale con le lastre fotografiche originali di Giovanni Verga, venduto all’asta a Torino da Bolaffi il 21 e 22 giugno e allora acquistato dalla Fondazione Biblioteca di Via Senato di Milano, verrà comprato invece dalla Regione Siciliana. La Giunta regionale ha deliberato di esercitare il diritto di prelazione autorizzando la spesa di 225mila euro per l’acquisizione delle 448 fotografie che entreranno a far parte del patrimonio documentario pubblico legato alla memoria dello scrittore, di cui quest’anno si celebra il centenario. [Redazione]

Scoperta in Spagna una grande concentrazione megalitica. Gli archeologi considerano il ritrovamento effettuato nell’azienda agricola La Torre-La Janera, situata nella provincia di Huelva, in Andalusia, unico: hanno localizzato su quest’area di 600 ettari 526 menhir databili tra il sesto e il terzo millennio a.C., e tre recinti megalitici probabilmente utilizzati per l’osservazione del cielo. [Redazione]

La polizia dell’arte francese. Specializzati in indagini su contraffazione e furto di opere d’arte e antiquariato, i poliziotti e i gendarmi dell’Office central de lutte contre le trafic des biens culturels (Ocbc) svolgono le indagini che li possono portare dal Louvre Abu Dhabi al castello di Fontainebleau, dal porto di Barcellona in Spagna al Museo di Nizza, dal nord Europa all’Asia, percorrendo talvolta anche le strade del Vicino e Medio Oriente. Si tratta di una trentina (poliziotti e gendarmi in parti uguali) che, agli ordini del colonnello Hubert Percie du Sert e del suo vice, il comandante della polizia Jean-Luc Boyer, lavorano nei locali della Direzione Centrale della Polizia Giudiziaria a Nanterre. Obiettivo: proteggere il mercato dell’arte dal commercio illecito, considerato il terzo traffico al mondo dopo quello della droga e delle armi. Ne scrive Yves Bordenave in un articolo sul sito del quotidiano francese «Le Monde».

Matthew Day Jackson passa da Hauser & Wirth alla Pace Gallery. L’artista Matthew Day Jackson, che ha lavorato con la galleria Hauser & Wirth per oltre un decennio, ha abbandonato la nave per approdare alla Pace Gallery. Day Jackson avrà la prima mostra a New York con la sua nuova galleria nel 2023. «Siamo entusiasti di dare il benvenuto a Matthew Day Jackson in Pace». Lo ha detto Marc Glimcher, ceo della ditta, in una nota. [Redazione]

Anne Hunnell Chen
, docente di storia dell’arte e cultura visiva al Bard College, ha ricevuto un finanziamento di 350mila dollari dalla National Endowment of the Humanities (Neh) per sostenere il progetto «International (Digital) Dura-Europos Archive (Idea)», un archivio digitale di materiali relativo al sito archeologico di Dura Europos, antica città della Mesopotamia situata in Siria, che è stata minacciata negli ultimi anni da saccheggi e conflitti. Idea mira al riassemblaggio virtuale e alla ricontestualizzazione delle informazioni archeologiche per un sito archeologico preservato in modo unico. Il periodo di sovvenzione Neh va da luglio 2022 a giugno 2025. «Non potremmo essere più felici o onorati nel ricevere il sostegno del Neh per realizzare questo importante lavoro», afferma la Hunnell Chen. «Ciò di cui sono più entusiasta è il fatto che i fondi delle sovvenzioni ci consentiranno di fornire opportunità pratiche di apprendimento sia per gli studenti laureati sia per gli studenti universitari, nonché per i siriani sfollati, aggiungendo così un impatto etico sull’elaborazione dei dati di una delle più importanti fonti archeologiche attualmente disponibili sulla vita nel mondo antico».

Finanziati 16 progetti dal Comitato per le celebrazioni del Perugino. Dalla mostra «Il meglio maestro d’Italia» alla Galleria Nazionale dell’Umbria a un progetto sul Perugino per cento classi, il Comitato per le celebrazioni nel 2023 del quinto centenario della morte del pittore umbro Pietro Vannucci ha selezionato e reso pubblici i progetti vincitori e che riceveranno un finanziamento. L’ente fa sapere di aver ricevuto proposte per una somma totale superiore ai quattro milioni di euro e che, avendo a disposizione poco più di 900mila euro, ha ammesso 16 progetti suddivisi in tre fasce: chi chiedeva un contributo superiore ai 100mila euro riceverà il 65% della somma richiesta, chi si collocava tra i 50mila e i 100mila avrà il 75%, chi chiedeva 50mila euro o meno avrà l’85% della cifra richiesta. Unico progetto interamente finanziato, quello da 5mila euro per gli studenti della scuola Salvatorelli di Marsciano che ricreeranno in forma di tableau vivant un affresco del Perugino nella chiesa di Santa Maria Assunta a Cerqueto. Come risulta dal sito del cinquecentenario, undici progetti sono stati giudicati «idonei»: saranno inseriti nel calendario delle celebrazioni del maestro di Raffaello e se il Comitato avrà nuovi fondi riceveranno un contributo. Risultano essere 23 le proposte bocciate. [Stefano Miliani]

Addii
È morto a Berlino il 14 agosto, all’età di 62 anni, l’artista russo Dmitri Vrubel, autore del celebre murale del bacio tra Leonid Breznev e Erich Honecker. Era ricoverato da qualche tempo in ospedale a causa di complicazioni post-Covid. Nato a Mosca nel 1960, Vrubel si era trasferito nella capitale tedesca a trent’anni. Poco dopo il suo arrivo in città, aveva dipinto sul Muro di Berlino il murale intitolato «Mio Dio, aiutami a sopravvivere a questo amore mortale», prendendo spunto da un bacio realmente avvenuto tra i due leader sovietici nel 1979 in occasione delle celebrazioni del trentesimo anniversario della fondazione della Ddr.

Mostre aperte
È visitabile fino al 26 settembre la personale di Ryan Mendoza a Palazzo Reale di Palermo. Il titolo della mostra che si snoda tra il cortile Maqueda, i Giardini e il piano nobile del complesso monumentale è «The Golden Calf», con un riferimento alle metaforiche «idolatrie» del nostro tempo. Il linguaggio pop e il gusto per il dato autobiografico in Mendoza convive con richiami alla storia dell’arte europea tra ’600 e ’700. L’artista americano da molti anni risiede nel nostro Paese, vivendo tra Napoli e Catania, dove ha una residenza ai piedi dell’Etna. La mostra ha avuto una lunga genesi che ha coinciso con i tre anni della Pandemia di Covid, ed è proprio il pipistrello l’animale-feticcio che guida il pubblico in un singolare percorso dentro e fuori Palazzo Reale. Disseminati tra Orto Botanico e Palazzo Steri a Palermo, Mann (Museo Archeologico Nazionale) di Napoli, Mausoleo di Cecilia Metella e Castrum Caetani a Roma (Parco Archeologico dell’Appia Antica) le realistiche installazioni raffigurano questi animali, diventati capro espiatorio, un simbolo del rapporto manipolatorio che esiste tra gli umani e il resto del vivente. Accoglie il visitatore nell’austero Cortile Maqueda l’installazione «Stuffed animals» che gioca sull’idea di accumulazione e sul rito, inculcato fin dall’infanzia, del consumo. Mentre al piano nobile una galleria di ritratti femminili, alla maniera di una quadreria, si insinua nel cuore del palazzo e si conclude nel monumentale Polittico allestito nella Sala dei Vicerè. Una videoinstallazione all’esterno di Palazzo Reale completa il percorso. La mostra è un progetto curato dalla Fondazione Federico II diretta da Patrizia Monterosso, con il patrocinio del Ministero della Cultura, realizzato in collaborazione con la Fondazione Brodbeck e Paola Nicita. [Giusi Diana]

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