Giorno per giorno nell’arte | 15 settembre 2022

A Giulio Paolini e Ai Weiwei il Praemium Imperiale | In vendita per il MoMA 29 opere della collezione Paley | La presentazione della nuova Fondazione Pedretti | Il XII rapporto «Io Sono Cultura 2022» della Fondazione Symbola | Cinque proposte di design per il Bezos Learning Center | La giornata in 12 notizie

Giulio Paolini nella sua casa di Torino, 2022  ©️ The Japan Art Association / archivio Paola Ghirotti
Redazione |

A Giulio Paolini e Ai Weiwei il Praemium Imperiale. La Japan Art Association ha annunciato gli assegnatari del 33mo Praemium Imperiale, il più prestigioso premio d’arte al mondo. Per l’edizione 2022 sono: Giulio Paolini per la categoria Dipinti (Paolini è anche artista dell’anno 2022 per «Il Giornale dell’Arte» e autore della stampa in dono ai nostri abbonati; Ndr); Ai Weiwei per la categoria Scultura; Kazuyo Sejima + Ryue Nishizawa/Sanaa per la categoria Architettura; Krystian Zimerman per la categoria Musica; Wim Wenders per la categoria Teatro/Film.  Il premio sarà conferito a Tokyo il 19 ottobre dal principe Hitachi. Ogni premiato riceverà una somma pari a 115mila euro, una medaglia e un diploma.  [Redazione]
Per il MoMA verranno messe in vendita 29 opere della collezione di William S. Paley. 29 opere dalla collezione del defunto fondatore della Columbia Broadcasting System (CBS) William S. Paley, in prestito al Museum of Modern Art (MoMA) di New York dalla sua morte nel 1990, verranno messe all’asta alle vendite di Sotheby’s a Londra (14 ottobre) e New York (14 novembre). Stima totale: 70 milioni di dollari. Consegnate dalla fondazione di Paley, queste opere provengono da un nucleo di 81 pezzi posto sotto la «giurisdizione» del MoMA; Paley è stato presidente del museo. Le opere in questione sono state prestate con la consapevolezza che sia il museo sia la fondazione potessero determinare «come questi lavori potrebbero essere utilizzati al meglio per servire il pubblico e le mutevoli esigenze dell’istituzione», recita un comunicato stampa del MoMA che annuncia la vendita. Di conseguenza, gran parte dei proventi andranno alla creazione di una dotazione per i media e le tecnologie digitali al MoMA, nonché alle «nuove acquisizioni strategiche» del museo. [Kabir Jhala]

Il 15 e il 19 settembre sono previste due presentazioni ufficiali, rispettivamente a Firenze e a Roma, della nuova Fondazione Rossana e Carlo Pedretti
. Il primo evento si svolgerà in presenza, alle ore 16, a Palazzo Strozzi; il secondo ha modalità mista e si terrà presso l’Accademia Nazionale dei Lincei. In questa occasione saranno esposti dal 19 al 21 settembre a Villa Farnesina tre disegni di Leonardo da Vinci. L’artista ideò una suggestiva scenografia per la Fabula di Orfeo, scritta da Angelo Poliziano. I fogli esposti, tra cui il cosiddetto «Foglio del teatro», pubblicato da Carlo Pedretti nel 1999 e da lui datato 1506-13, documentano la progettazione di questa «macchina teatrale», in cui Plutone emerge con straordinari effetti scenografici, e ritraggono i personaggi della Favola. In questa circostanza, infine, si potranno anche vedere i primi risultati del restauro (in corso) degli affreschi del Sodoma a Villa Farnesina. [Redazione]

Il 15 settembre a Roma al museo MAXXI viene presentato il XII rapporto «Io Sono Cultura 2022», realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere, in collaborazione con la Regione Marche e l’Istituto per il Credito Sportivo in partnership con il Centro Studi Tagliacarne e la Fondazione Fitzcarraldo. Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo dopo la crisi degli anni passati torna ad avere un segno positivo, registrando un incremento del valore aggiunto tra il 2020 ed il 2021 del 4,2%. Nel 2021 il sistema culturale ha dato lavoro a 1,5 milioni di persone che hanno prodotto ricchezza per 88,6 miliardi di euro, tuttavia il rimbalzo non ha permesso di recuperare il terreno perso e tornare ai livelli pre-pandemici, in particolare per quanto riguarda i settori afferenti alla sfera live. «La cultura ha pagato più di altri settori la crisi ma conferma il suo ruolo economico centrale. L’Italia deve essere protagonista del nuovo “Bauhaus”, fortemente voluto dalla Commissione Europea che nasce per rinsaldare i legami tra il mondo della cultura e della creatività e i mondi della produzione, della scienza e della tecnologia», ha dichiarato Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente. [Redazione]

Il National Air and Space Museum (Nasm) dello Smithsonian a Washington ha esaminato cinque proposte di design per il Bezos Learning Center da 130 milioni di dollari, un progetto che verrà realizzato con una donazione di 200 milioni di dollari dal fondatore di Amazon Jeff Bezos. È la maggior elargizione che lo Smithsonian Institution ha ricevuto dalla sua fondazione nel 1846. Il museo sta cercando un feedback pubblico sul concetto estetico del centro prima di annunciare l’azienda vincitrice nei prossimi mesi; le proposte possono essere esaminate fino al 19 settembre. Il progetto dovrebbe essere completato nel 2023, con l’inaugurazione dell’edificio nel 2026, in coincidenza con il 50mo anniversario del Nasm. Per il nuovo centro educativo sarà utilizzato il sito di un ristorante con pareti di vetro, ormai demolito, progettato dall’architetto Gyo Obata e dal suo studio Hellmuth, Obata & Kassabaum nel 1988. Il complesso si estenderà su tre piani e 4.600 metri quadrati, comprensivo di spazi espositivi, un ristorante, una terrazza panoramica e un osservatorio. [Gabriella Angeleti]

Il Ministero del Turismo e Amco (Asset Management Company), società italiana che opera nel settore finanziario, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per promuovere congiuntamente iniziative di supporto strategico e rilancio delle imprese del settore turistico italiano. L’iniziativa si rivolge, in particolare, alle aziende del settore colpite dalla crisi innescata dall’emergenza Covid nonché dalle più recenti vicende che hanno impattato lo scenario economico-politico internazionale, in primis l’attuale crisi energetica. [Redazione]

A partire dal 24 settembre fino al 26 febbraio del prossimo anno, per due fine settimana al mese, riapre al pubblico la collezione d’arte della Fondazione Cr Firenze, rimasta chiusa al pubblico per due anni causa pandemia. Sarà così possibile tornare ad ammirare le opere di Giotto, Filippino Lippi, Vasari, Giovanni Fattori, Primo Conti e tanti altri. «Siamo lieti di poter riaprire le porte della nostra sede alla comunità», ha dichiarato Gabriele Gori, direttore generale di Fondazione Cr Firenze «per dare l’opportunità a tutti di conoscere e ammirare la nostra preziosa collezione d’arte. Lo facciamo partendo da un fine settimana simbolico, quello del 24 e 25 settembre, durante il quale si festeggiano le Giornate Europee del Patrimonio». [Redazione]

I rappresentanti del Comune di Piacenza in seno al Cda della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, lo storico dell’arte e docente Fernando Mazzocca (che è il presidente) e l’avvocato Giovanni Giuffrida, sono stati revocati dalla nuova Amministrazione della sindaca Katia Tarasconi. I due vennero scelti dalla Giunta di Patrizia Barbieri, però il loro mandato era vincolato a quello della precedente amministrazione. [Redazione]

Mostre che aprono

È dedicata al cibo e alla complessa realtà che ruota attorno ad esso, dal 16 settembre, la mostra del Museum of the City of New York, dal titolo «Food in New York: Bigger than the Plate». Comprende una ventina di artisti tra cui Miguel Luciano, Tom Fruin, Mary Mattingly, Jan Mun e Stefani Bardin e racconta come il cibo sia un potente veicolo di coesione e comunicazione tra i newyorkesi che provengono, in origine, da ogni angolo del pianeta; la varietà incredibile dei ristoranti cittadini; gli innumerevoli ambulanti di street food; Hunts Point nel Bronx, il più ampio mercato all’ingrosso del mondo; il grande gruppo di attivisti che sostiene le materie prime prodotte localmente; e l’universo di artisti della cucina, teorici e designer che stanno reimmaginando nuovi modi sostenibili di relazionarsi col cibo. Gli artisti presenti in mostra affrontano con particolare impegno temi che legano il cibo alla sostenibilità e al rispetto del pianeta, affrontano temi riguardanti la giustizia circa il trattamento e la retribuzione dei lavoratori nel campo agro-alimentare e di un’equa distribuzione del cibo tra le varie popolazioni della terra. [Viviana Bucarelli]

In occasione della seconda edizione di «Books & Others», il festival del libro d’arte e cultura visiva che si tiene dal 16 al 18 settembre al piano terreno della Fondazione Ica (via Orobia 26), vanno in scena, al piano superiore, due mostre legate al tema di questo evento, che s’inaugurano entrambe il 16 settembre ma di durata diversa. Si conclude, infatti, il 15 ottobre la personale «Die Bücher» di Annette Kelm (Stoccarda, 1975), curata da Alberto Salvadori, direttore di Ica, e Chiara Nuzzi, che hanno composto una narrazione per immagini fotografiche, tutte relative al libro, puntando sul bagaglio di passato che esso porta su di sé. Proseguirà invece fino al 7 gennaio, nella project room, la personale «My skin, my strenght, Beauty Show» di Costanza Candeloro, a cura di Chiara Nuzzi, che qui riflette sul tema della relazione tra linguaggio, società e tecnologie digitali, attraverso nuovi lavori in cui si serve di scultura, fotografia e performance. Diverse le iniziative del festival «Books & Others»: dall’omonimo premio, che coinvolge 27 editori italiani, al workshop (con Compulsive Archive) curato da Saul Mercadent, sul tema dell’archivio, all’allestimento realizzato dagli studenti del corso del Grafica Editorale di Francesco Valtolina (Isia Urbino) con i bookshop Bruno (Venezia) e Commerce (Milano). Fondazone Ica partecipa inoltre al programma globale Creative Studios Milano promosso da Apple, un percorso al suo debutto a Milano «che celebra la diversità della moda, dell’arte e del design», presentando nei suoi spazi dal 23 al 25 settembre i progetti realizzati per questa iniziativa. [Ada Masoero]

Mostre aperte
Arriva al Musée Maillol la mostra itinerante «Hyperréalisme. Ceci n’est pas un corps» (fino al 5 marzo), il cui titolo rivisita il celebre quadro di Magritte «La Trahison des images», del 1929, in cui l’artista belga contesta la rappresentazione di una pipa («Ceci n’est pas une pipe»). Allo stesso modo, la rassegna, in 60 opere e sei sezioni, indaga la raffigurazione del corpo umano nella storia dell’arte, soffermandosi sulla scultura iperrealista, affermatasi a partire dagli anni Sessanta, prima negli Stati Uniti, con pionieri come Duane Hanson, John De Andrea e George Segal, quindi in Europa e Australia, in reazione all’estetica dominante all’epoca dell’Arte astratta e della Pop art; tra i maggiori rappresentanti oggi, Maurizio Cattelan, Sam Jinks, Fabien Mérelle e Ron Mueck. Gli artisti iperrealisti imitano il corpo umano nel minimo dettaglio, impiegando materiali malleabili, come le resine, giungendo a un livello di realismo disorientante, persino angosciante. La prima sezione «Repliche umane» è uno zoom sul lavoro di Duane Hanson e John De Andrea, che, alla ricerca di un’illusione massima di realtà, creavano sculture di persone comuni a grandezza naturale, imitando fedelmente la pelle umana e la policromia del corpo. Nella sezione seguente, «Monocromi», si mostra il diverso approccio di Segal che, rifiutando un effetto naturale puro, ha optato per sculture umane monocrome. Lungo il percorso ci s’imbatte nei personaggi sproporzionati di Mueck, negli esseri deformi di Evan Penny e Patricia Piccinini e nei corpi spezzettati di Cattelan e Jamie Salmon. [Luana De Micco]

Mostre che chiudono

A Napoli fino al 30 settembre Jeehye Song (Seul, 1991) espone i suoi dipinti alla Galleria annarumma nella mostra «Enjoy the Silence». «Con le mie opere cerco di creare nello spettatore una sensazione di indeterminatezza e di inquietudine che, da un lato, gli fornisca simboli visivi chiari per l’interpretazione e, dall’altro, attraverso l’inserimento di elementi di disturbo, lo lasci nell’incertezza di trovare un significato», dichiara l’artista sudcoreana, che vive e lavora in Germania, a Düsseldorf. «Il motivo delle mie immagini deriva dalla mia vita quotidiana. Per molto tempo ho dovuto lottare contro tutti i miei sentimenti negativi. Solitudine e isolamento. Ora ho accettato questo sentimento, non lo combatto più. Con l’umorismo che è insito nel mio lavoro, cerco di ridurre la distanza tra l’opera d’arte e lo spettatore e di contribuire al coinvolgimento del pubblico con ciò che vedo personalmente. Mi preoccupo di ridurre la distanza nell’affrontare ciò che non viene detto e trattato e di rendere visibile il “non visibile” per integrarlo maggiormente nella nostra vita quotidiana in modo giocoso e per creare accettazione». [Olga Scotto di Vettimo]

© Riproduzione riservata Un particolare del «Foglio del teatro», un disegno di Leonardo da Vinci in mostra con altri due fogli a Villa Farnesina dal 19 al 21 settembre
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