Giorno per giorno nell’arte | 12 dicembre 2022
Il mondo dell’arte aderisce alle manifestazioni del popolo iraniano | OnlyFans tutela la libertà degli artisti. Ma questi esitano ad entrarvi | 18app rimane, ma per i redditi più bassi | Primi annunci di padiglioni per la Biennale 2024 | Il nuovo ad globale di Tefaf è Bart Drenth | La giornata in 16 notizie

Il mondo dell’arte aderisce alle manifestazioni del popolo iraniano. Un gruppo di artisti (tra cui Cindy Sherman, Kara Walker e Marina Abramovic) ha firmato una lettera aperta in solidarietà con i manifestanti in Iran dopo la morte di Mahsa Amini a settembre. Nella lettera, lanciata da un gruppo anonimo, si legge tra l’altro: «Noi, artisti, scrittori, accademici e operatori culturali di varie discipline e di vari Paesi, sosteniamo l’appello dei nostri colleghi iraniani a essere solidali con la loro lotta contro lo Stato islamico repressivo e dispotico in Iran». Tra gli altri artisti e curatori che hanno sottoscritto la dichiarazione ci sono Lynn Hershman Leeson, Nari Ward, Arthur Jafa, Hans Haacke e Robert Storr che dice: «Sì, l’ho firmata e lo rifarei volentieri se ci fossero dubbi». La lettera chiede alla comunità internazionale di «boicottare le istituzioni governative dello Stato islamico dell’Iran e i loro affiliati occulti e di impedire loro di essere presenti nelle arene internazionali dell’arte, della cultura e dell’istruzione». [Gareth Harris]
La piattaforma erotica OnlyFans tutela la libertà degli artisti. Ma questi esitano ad entrarvi. Con una mossa improbabile, un account di OnlyFans ha vinto quest’anno il Leone d’Oro di Cannes per le Pr (gli «Oscar» della pubblicità). «Vienna Strips on OnlyFans» è stato creato dall’Ente del turismo di Vienna come una campagna intelligente e sovversiva per evidenziare la censura dell’arte sui social media e promuovere «la storica libertà sessuale di Vienna». In seguito alle ripetute cancellazioni di opere d’arte storiche su Instagram, invece di lottare contro la censura della piattaforma per le opere di nudo e altri contenuti «sensibili» l’ente l’ha presa con umorismo e ha indirizzato gli amanti dell’arte e i turisti direttamente verso una piattaforma resa celebre dai lavoratori del sesso. L’account, che offriva pass gratuiti per i musei, ha registrato più di 150 milioni di visite. La scelta di OnlyFans è stata azzeccata, poiché si tratta, come dice un portavoce dell’azienda, della «piattaforma di media digitali più sicura e inclusiva che accoglie creatori di tutti i generi e di tutto il mondo. Quando si tratta di arte, i creativi possono godere di una vera libertà di espressione». Però, nonostante la popolarità della campagna e le crescenti minacce all’espressione artistica su Internet, il mondo dell’arte non ha ancora seguito l’esempio di Vienna. Che cosa impedisce agli artisti di rivolgersi alla piattaforma «più sicura e inclusiva»? La risposta è lo stigma. La piattaforma per adulti OnlyFans, con sede nel Regno Unito, ha raggiunto il suo apice durante la chiusura per pandemia, quando i performer e i lavoratori del sesso l’hanno resa la potente roccaforte che è oggi. [Emma Shapiro]
Meloni: «Non aboliamo la 18app, ma vada ai redditi più bassi». Giorgia Meloni, in un video sui social per il secondo appuntamento della sua rubrica #gliappuntidigiorgia, in cui intendeva «raccontare il lavoro che abbiamo fatto nell’ultima settimana, intensa, in cui abbiamo portato avanti diversi confronti», sul bonus cultura ai diciottenni ha dichiarato: «Non vogliamo abolire il bonus», spiegando che «non c’è ragione» che lo riceva «il figlio di un milionario, di un parlamentare, o mia figlia». «Va introdotto un limite al reddito di chi accede a questa misura, e vanno meglio definiti i contenuti e le cose che si possono acquistare con queste risorse e credo anche che occorra lavorare sulle truffe. Quindi confermo che intendiamo modificare questa norma, senza però togliere queste risorse alla loro destinazione originale, i giovani e la cultura». [Ansa]
Primi annunci di padiglioni per la Biennale di Venezia del 2024. Lo starter della Biennale di Venezia del 2024 ha già sparato il primo colpo: Francia, Estonia e Lituania hanno annunciato gli artisti dei loro padiglioni per la 60ma Esposizione Internazionale d’Arte. Julien Creuzet, artista parigino originario dell’isola caraibica della Martinica, rappresenterà la Francia, mentre la scultrice di Tallinn Edith Karlson rappresenterà l’Estonia. Creuzet esplora idee sul colonialismo, i miti e la memoria in installazioni oniriche che combinano scultura e pittura con suoni e poesia. L’artista è stato selezionato dall’Institut Français, ente culturale sostenuto dal governo, che afferma che Creuzet ha trascorso la maggior parte della sua infanzia in Martinica «all’incrocio delle culture africana, indiana ed europea». Anche la Lituania ha annunciato la sua rappresentanza: il duo di artisti «Pakui Hardware», costituito da Neringa Cerniauskaite e Ugnius Gelguda, rappresenterà lo Stato baltico; la coppia creerà un’installazione cinetica e immersiva con opere della pittrice modernista lituana Marija Teresė Rožanskaitė. [Gareth Harris]
Il nuovo amministratore delegato globale di Tefaf è Bart Drenth. The European Fine Art Foundation (Tefaf), ente che possiede e organizza due delle più grandi fiere d’arte del mondo, Tefaf Maastricht e Tefaf New York, ha nominato Bart Drenth al nuovo ruolo di amministratore delegato globale, a partire dal primo dicembre. Da febbraio, Drenth è stato direttore ad interim della società, posizione assunta dopo il congedo per motivi di salute dell’amministratore delegato di Tefaf, Charlotte van Leerdam. Drenth, di nazionalità olandese e residente ad Amsterdam, ha ricoperto ruoli di leadership in diverse organizzazioni culturali europee, tra cui, di recente, la Biblioteca pubblica di Amstelland e il Museo Nazionale per le Culture del Mondo, ente che si occupa della gestione di diversi musei etnografici nei Paesi Bassi. Guiderà l’attività insieme al presidente di Tefaf, Hidde van Seggelen, supervisionando le prossime fiere del marchio a Maastricht (11-19 marzo 2023) e a New York (12-16 maggio 2023). Sarà affiancato da Will Korner, responsabile globale delle fiere, Manon van den Beuken, direttrice di Tefaf Maastricht e Leanne Jagtiani, direttrice di Tefaf New York. [Kabir Jhala]
A 66 anni Veronica Ryan è l’artista più anziana di sempre a vincere il Turner Prize. Veronica Ryan è stata proclamata vincitrice del Turner Prize 2022 nel corso di una cerimonia tenutasi alla St George’s Hall di Liverpool. Il premio è stato consegnato da Holly Johnson, ex cantante dei Frankie Goes to Hollywood. La giuria ha lodato la Ryan per «il modo personale e poetico con cui estende il linguaggio della scultura» e per «il notevole cambiamento nell’uso dello spazio, del colore e della scala sia in galleria che negli spazi pubblici». Nata sull’isola di Montserrat, un territorio d’oltremare del Regno Unito nelle Piccole Antille, Ryan si è trasferita in Inghilterra da bambina. Ha lavorato come artista fin dagli anni Ottanta ed è apparsa nella storica mostra del 1985 «The Thin Black Line» all’Ica di Londra, che celebrava il lavoro delle donne artiste nere e asiatiche. All'età di 66 anni, Ryan è la persona più anziana ad aver mai vinto il Turner Prize. [Lee Cheshire]
Alla metropolitana di Napoli una monumentale opera di Kapoor. A Napoli è arrivata ed è stata installata alla stazione della metropolitana Linea 7 di Monte Sant’Angelo, lato viale Traiano, una colossale scultura dell’artista Anish Kapoor. L’opera gigante è stata spostata con un delicato trasporto eccezionale, che ha richiesto la chiusura di diverse strade tra Soccavo e Fuorigrotta, ad opera della impresa Webuild e grazie alla collaborazione dei vigili urbani, della Municipalità e dell’Eav. L’opera simboleggia una discesa agli inferi con un simbolismo che ricorda l’organo genitale femminile. [Redazione]
Nella chiesa di Pineto è tornato un trittico quattrocentesco. L’11 dicembre si è tenuta nella Chiesa di San Silvestro nella frazione di Mutignano, comune di Pineto (Te), la cerimonia di ricollocamento di un trittico su tavola, lavoro del pittore rinascimentale marsicano Andrea De Litio (1420 ca-1495 ca), parzialmente trafugato nel 2006 (delle tre tavole che componevano l’opera ne erano state sottratte due), fortunatamente ritrovato e ora restituito ai fedeli. L’opera è stata dunque ricollocata, a 16 anni dal furto, nella sua sede originaria. [Redazione]
Zwirner accoglie Richter tra i suoi artisti. La prima personale con nuove opere del novantenne artista di Dresda è prevista per il marzo 2023 a New York. «Poter lavorare con Gerhard Richter è un onore e un privilegio immenso. Richter ha indubbiamente creato una delle opere concettualmente più complesse ed esteticamente più eterogenee della storia dell’arte», ha dichiarato in un comunicato il gallerista newyorkese. E di suo Richter ha voluto commentare la novità dicendosi «felice di essere rappresentato da David Zwirner. Conosco David fin da quando era bambino, perché ho lavorato a stretto contatto con suo padre Rudolf fin dagli anni Sessanta. Credo che questo rappresenti una bella continuità tra le generazioni». Negli ultimi 37 anni Richter aveva collaborato con la Marian Goodman Gallery che ora lascia, a 90 anni suonati: l’ennesima sorpresa da parte di un artista che non smette di stupire e far parlare di sé. Nel 2020 aveva infatti annunciato di non voler più dipingere ma nella primavera del 2022 aveva già pronti dei nuovi dipinti da esporre alla Fondazione Beyeler a Riehen, presso Basilea. [Francesca Petretto]
A Roma il Progetto Carme cambia il volto di Roma. Si chiama Progetto Carme il piano che cambia il volto di Roma, presentato in un convegno alla Facoltà di Architettura all’ex Mattatoio di Testaccio. Dopo decenni di polemiche, idee e inaugurazioni sempre rimandate, Carme disegna una mappa rivoluzionaria: Via dei Fori diventa tutta pedonale con passerelle a ridosso degli scavi, pochi bus e corsie d’emergenza. Sembra vicino stavolta il piano desiderato da Antonio Cederna, ora in attesa del vaglio del ministro dei beni Culturali Gennaro Sangiuliano. La mappa disegna con numerose didascalie e video il prossimo futuro di una delle strade più famose del mondo. Oltre ai nuovi percorsi, passaggio di accesso al Foro di Traiano, alle sue bellissime colonne e alla chiesa dei Santi Luca e Martino, sulla parte pedonale della strada nasceranno nuovi spazi verdi e alberature che affiancheranno i pini esistenti. La parte più spettacolare riguarda le discese, senza più barriere, tra quella che era la via dell’Impero e gli antichi numerosi resti sottostanti: vere discese non solo al Foro di Traiano ma anche tra questo e il Foro di Augusto con un’altra passerella. I lavori per il nuovo volto dei Fori della commissione Volpe, culminati nel 2015 con l’annuncio della realizzazione del parco archeologico più grande del mondo, venne affossato quell’anno stesso con le dimissioni del sindaco Ignazio Marino. [Tina Lepri]
Dal 15 dicembre il cantiere di San Benedetto a Norcia apre al pubblico. Il cantiere di restauro della Basilica di San Benedetto a Norcia sarà aperto al pubblico da giovedì 15 dicembre. Sarà possibile accedere all’interno dell’edificio in ricostruzione prenotandosi, entro il lunedì che precede la visita, presso lo spazio Digipass, inviando una e-mail a digipass@comune.norcia.pg.it oppure telefonicamente allo 074/3665853. [Redazione]
A Milano il lampadario etrusco di Cortona. Alla Fondazione Luigi Rovati di Milano arriva il lampadario etrusco di Cortona, che per la prima volta dal 1938 lascia temporaneamente le sale del Maec-Museo dell’Accademia Etrusca e della città di Cortona. Il lampadario a 16 braccia custodito a partire dal 1842 al Maec rimarrà in mostra alla Fondazione Luigi Rovati di Milano dal 14 dicembre al 5 marzo, come prestito promosso dalla Fondazione e dall’Accademia nella valorizzazione dei beni culturali, artistici e storici, oltre che come incentivazione agli studi sulla civiltà etrusca. [Redazione]
Apre al pubblico Villa Bonaparte a Roma. Villa Bonaparte, sede dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede, per volere dell’ambasciatrice Florence Mangin apre le sue porte al pubblico a partire dal 3 gennaio, per consentire a romani e turisti di ammirare uno dei più suggestivi e celebri «luoghi segreti» di Roma, così descritto dalla scrittrice Lady Sydney Morgan, in viaggio a Roma nel 1820: «Di tutte le ville che possiede la famiglia Borghese, una sola offre il fascino inglese, l’eleganza francese e il gusto italiano coniugati nella maniera più felice: la Villa Paolina Bonaparte». Una conferenza stampa di presentazione avrà luogo il 13 dicembre alle 10. [Redazione]
Mostre che aprono
Al Met un rivoluzionario ventennio newyorkese. Con la mostra «New York Art Worlds, 1870-1890», da oggi 12 dicembre al 23 ottobre il Metropolitan Museum of Art di New York valorizza la propria ricchissima American Wing rendendo omaggio al panorama artistico che seguì la Guerra civile, all’origine dell’odierno cosmopolitismo culturale newyorkese. Curata da Sylvia Yount, Lawrence A. Fleishman, Thayer Tolles e Marica A. Vilcek la selezione presenta circa 50 opere suddivise in 4 sezioni. «Artistic Fellowship» e «The Tile Club and Commercial Pursuits» indagano la fondamentale presenza di giovani artisti (e artiste, come Helena de Kay ed Edith Mitchhill) di formazione europea, che oltre a proporre nuovi modelli di vita non sdegnarono prodotti di largo consumo come i biglietti natalizi o i libri illustrati. «The Business of Art in New York» e «Decorative Collaborations» focalizzano invece la nascita di un fiorente e ramificato sistema dell’arte e il ruolo degli artisti nell’orientare il gusto collettivo, come accadde grazie ai cicli decorativi di John La Farge, ai vetri di Louis Comfort Tiffany, ai tessuti di Candace Wheeler. [Elena Franzoia]
Mostre aperte
Samuel Fosso ad Amsterdam. Dal 10 dicembre al 12 marzo, presso il museo Huis Marseille inaugura una grande retrospettiva di Samuel Fosso (Camerun, 1962). Attraverso il mezzo fotografico e la performance, il fotografo, nigeriano di origine camerunense, ha dato vita a una pratica complessa e sfaccettata, fortemente politica ed estremamente potente. Fosso indaga le ombre create da un mondo postcoloniale, affronta i temi della globalizzazione, dei rapporti del continente africano con Oriente e Occidente, e narra di resistenza e intraprendenza. Attinge dall’intimità e dalla memoria personale per costruire le proprie messe in scena, come ad esempio il ricordo del nonno, capo villaggio e stregone, che con le sue mani riuscì a curarlo dalla paralisi. La mostra riunisce oltre 200 opere; un dialogo tra immagini iconiche, fotografie e materiali d’archivio inediti, restaurati e meno conosciuti, offrendo così una panoramica completa sull’opera dell’artista. [Giacomo Infantino]
Addii
Alfredo Billetto. Il 9 dicembre è morto a Torino, all’età di 90 anni, il pittore Alfredo Billetto. Nato a Torino nel 1932, soggiornò per lunghi periodi in Spagna, Olanda, Africa orientale e Francia, alternando le ricerche formali plastiche e pittoriche a quelle grafiche, fondamentali in tutta la sua opera, impossibile da catalogare in qualsivoglia scuola o tendenza artistica (il critico Mario De Micheli riscontrava nell’opera dell’artista una varietà di linguaggi: Espressionismo, Cubismo, Iperrealismo, Pop, Informale). Nel 1978 la Regione Piemonte organizzò nel capoluogo subalpino una sua retrospettiva. Sue mostre personali sono state organizzate con regolarità sia in Italia sia all’estero. Opere di Alfredo Billetto si trovano anche in alcuni fondi museali stranieri. [Redazione]