Giorno per giorno nell’arte | 10 ottobre 2022

Quasi mille Moai danneggiati sull’Isola di Pasqua da un incendio | Oltre 2.500 firme per la restituzione della Stele di Rosetta | La «Donna color ocra» di Willem de Kooning è tornata a casa | Azione legale degli Uffizi contro la maison Jean Paul Gaultier | La «Ragazza con flauto» di Vermeer: è tutt’al più opera di bottega | La giornata in 15 notizie

«Ragazza con flauto» (particolare), già attribuita a Vermeer, ora considerata opera di bottega. Foto tratta da Wikipedia
Redazione |

Quasi mille Moai danneggiati sull’Isola di Pasqua da un incendio forse doloso. Un incendio probabilmente doloso sull’Isola di Pasqua ha causato danni irreparabili alle antiche teste di statue di Moai che punteggiano il paesaggio del Parco Naturale di Rapa Nui, vicino al vulcano Rano Raraku, sito Patrimonio dell’Umanità Unesco. Le statue, alcune delle quali alte fino a 4 metri, sono state create dalla tribù indigena polinesiana Rapa Nui più di 500 anni fa. L’incendio è scoppiato il 3 ottobre vicino al vulcano Rano Raraku e potrebbe essere stato appiccato deliberatamente, ha dichiarato il sindaco dell’isola, Pedro Edmunds Paoa, in una trasmissione radiofonica, aggiungendo che «i danni causati dal fuoco non possono essere riparati», ha detto. Anche Ariki Tepano, direttore della comunità indigena Ma'u Henua che gestisce il Parco Nazionale di Rapa Nui, ha definito il danno «irreparabile» e ha avvertito che «le conseguenze vanno ben al di là di ciò che gli occhi possono vedere». [Tom Seymour]

Oltre 2.500 firme per la restituzione della Stele di Rosetta. Con una nuova petizione, un gruppo di archeologi chiede al British Museum di rimpatriare in Egitto la Stele di Rosetta. Lanciata a settembre, la campagna sollecita il primo ministro egiziano Mostafa Madbouly a presentare una richiesta ufficiale per la restituzione del manufatto e di altri 16 oggetti rimossi dal Paese con mezzi illegali o non etici. Il documento conta già più di 2.500 firme. «In precedenza era solo il Governo a chiedere manufatti egiziani», ha dichiarato a Cbs News Monica Hanna, archeologa cofondatrice della campagna di restituzione. «Ma oggi sono le persone a rivolere indietro la propria cultura». [Redazione]

La «Donna color ocra» di Willem de Kooning è tornata a casa dopo quasi quarant’anni. È tornato nel punto esatto in cui era stato tagliato dalla cornice e rubato, il giorno del Ringraziamento nel 1985, il dipinto «Woman Ochre» (1955) di Willem de Kooning. L’8 ottobre il dipinto era nuovamente esposto allo University of Arizona Museum of Art (Uama) di Tucson, dopo esser stato estesamente restaurato al J. Paul Getty Museum di Los Angeles. Nel 1985 il furto avvenne poco dopo l’apertura del museo. Una coppia entrò nell’Uama e, mentre la donna distraeva l’unico dipendente che lavorava, l’uomo tagliò «Woman Ochre» dal suo telaio, la strappò dal suo supporto, la arrotolò e la coppia uscì. L'intera rapina durò 15 minuti. «Il modo brutale in cui fu strappato dal rivestimento causò gravi sfaldamenti e lacerazioni della vernice, per non parlare dei danni causati dalla lama utilizzata per tagliarlo dal telaio», ha dichiarato Ulrich Birkmaier, conservatore senior di dipinti del Getty Museum, in un comunicato. «Aver ripristinato un dipinto da condizioni così terribili e averlo portato in un luogo in cui ora può essere esposto in sicurezza è un risultato immenso», ha detto. [Daniel Cassady]

Azione legale degli Uffizi contro la maison Jean Paul Gaultier
. Ad aprile scorso le Gallerie degli Uffizi avevano mandato una diffida alla maison dello stilista Jean Paul Gaultier per aver usato immagini della «Venere» di Botticelli in diversi capi della loro collezione (con pubblicità sui propri social e sul proprio sito), senza chiederne il permesso, concordarne le modalità di uso e pagare il canone, come espressamente previsto dal Codice dei Beni Culturali. Ad oggi, in mancanza di cenno di risposta alla diffida, le Gallerie degli Uffizi passano all’azione legale che prevede, oltre al ritiro degli abiti illegittimi, anche una richiesta di risarcimento danni a favore del museo. [Laura Lombardi]

Riattribuzione per la «Ragazza con flauto» di Vermeer: è tutt’al più opera di bottega. Un’opera conservata alla National Gallery of Art di Washington, che era ritenuta di mano di Vermeer, è ora considerata un’attribuzione errata o un falso. Una nuova ricerca dimostra che «Ragazza con flauto» non è del maestro olandese, anche se probabilmente è stata realizzata nella sua bottega. Il dipinto era stato donato come opera di Vermeer nel 1942. Il declassamento segue uno studio dettagliato dei sei dipinti a Washington che in vari momenti sono stati considerati di Vermeer. Di tre è stata confermata l’assoluta autenticità: «Donna che tiene una bilancia» (1664 ca), «Signora che scrive» (1665 ca) e «Ragazza con il cappello rosso» (1669 ca). Tutte le opere in questione (accompagnate dai risultati di recenti esami scientifici) sono esposte nella mostra «I segreti di Vermeer», allestita alla National Gallery dall’8 ottobre all’8 gennaio 2023. La rassegna svela il «dietro le quinte» del modo in cui i curatori, i conservatori e gli scienziati di Washington hanno studiato i sei dipinti per capire «che cosa rende Vermeer un Vermeer». [Martin Bailey]

Per la prima volta dal Cinquecento, la Torre dell’Orologio di Chianciano Terme (Si) sarà aperta al pubblico e sarà visitabile, grazie a un intervento di recupero e valorizzazione voluto dall’Amministrazione comunale che ha portato, con un finanziamento di 100mila euro, al rifacimento e alla messa in sicurezza della scala interna, al consolidamento della terrazza panoramica e ai lavori di ripulitura della pietra. L’inaugurazione è stata l’8 ottobre. A partire dal 15 ottobre la Torre dell'Orologio sarà definitivamente aperta al pubblico con ingresso a biglietto simbolico di 3 euro. [Redazione]

A Milano, nella sede di Deloitte in via Tortona, l’11 ottobre verrà presentato un gruppo scultoreo seicentesco raffigurante «Sansone in lotta con il leone». La posa dell’opera rientra nel percorso che Deloitte e Fondazione Deloitte hanno intrapreso a tutela, supporto e divulgazione del patrimonio culturale italiano. L’opera rimarrà esposta nella sede di via Tortona per tutto il prossimo anno, dove verrà proseguito il suo restauro. Il progetto «Adotta una statua», voluto da Deloitte con il patrocinio di Fondazione Deloitte, nasce dalla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano e vuole contribuire alla tutela del patrimonio artistico del Duomo di Milano attraverso la valorizzazione di sculture che, per motivi conservativi e di sicurezza, non possono rimanere tra le alte pareti marmoree della Cattedrale. [Redazione]

L’11 ottobre a Roma, presso la sede di Comin & Partners in piazza Ss. Apostoli 73, si terrà la presentazione del libro
Voltare Pagina. Se i Musei sfidano le crisi globali di Simone Verde e Paolo Conti (rispettivamente direttore del Complesso Monumentale della Pilotta di Parma e cronista del «Corriere della Sera»), edito da Baldini+Castoldi. L’incontro sarà introdotto da Elena di Giovanni, vicepresidente di Comin & Partners. Saranno presenti entrambi gli autori ed Alberta Campitelli, del Consiglio Superiore dei beni culturali e del paesaggio e del coordinamento Icom Lazio. Tema del volume, le sfide per il futuro dell’istituzione museale e il ruolo e la centralità dei musei dopo la pandemia da Covid-19 a fronte di uno scenario globale completamente mutato. [Redazione]

L’11 ottobre, alle ore 11, nella sala Anfiteatro a Cagliari si terrà la conferenza stampa di presentazione dell’evento «Archeologika 2022», expo del turismo archeologico che si svolgerà dal 13 al 16 ottobre al Bastione Saint Remy a Cagliari. Un programma ricco di incontri con addetti ai lavori e protagonisti della divulgazione archeologica, con più di 50 imprese del turismo culturale chiamate a presentare le eccellenze del patrimonio archeologico della Sardegna. [Redazione]

A Roma, al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, il 12 e 13 ottobre si terrà il Forum «Classico Contemporaneo», nella Sala della Fortuna. Parteciperanno all’evento direttori di museo, storici e critici d’arte, architetti, archeologi, artisti. Il Forum è promosso dall’associazione culturale Archeoclub d’Italia sede di Aprilia, in collaborazione con il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, con vari patrocini a partire dal Centro Studi sulla Cultura e l’Immagine di Roma e il «Quasar Institute For Advanced Design». Tema dell’incontro è il rapporto tra classicità e contemporaneità, alla luce della sempre più diffusa tendenza ad accogliere opere e collezioni d’arte contemporanea da parte di musei e luoghi della cultura, in modo sia temporaneo, sia permanente. [Redazione]

Il 14 ottobre si apre l’ottava edizione di Archivi Aperti (fino al 23 ottobre), promossa da Rete Fotografia
. Sarà una riflessione analitica sulle enormi possibilità offerte dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione: dall’Intelligenza artificiale che cataloga l’esperienza, alla Blockchain che certifica l’unicità, alla Realtà aumentata che accompagna per mano in nuovi mondi. La manifestazione prende il via con la Tavola rotonda di apertura presso il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (Mi), sul tema «Conservare il futuro. Quale design per gli archivi fotografici tra nuove tecnologie e rivoluzione digitale?», e proseguirà con una serie di incontri e visite guidate presso 42 archivi fotografici di enti e professionisti, a Milano e Lombardia (dove la manifestazione è nata nel 2016), Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Trentino, Veneto e Toscana. Il 23 ottobre si terrà la Tavola rotonda conclusiva in Fondazione Aem (Milano). [Redazione]

Mostre che aprono
Vicuña glorificata alla Tate. Dopo le meduse robotizzate di Anicka Yi, per l’edizione 2022 dell’annuale Hyundai Commission la Turbine Hall della Tate Modern, dall’11 ottobre al 16 aprile, ospita una nuova installazione di Cecilia Vicuña. Per l’artista e poetessa cilena (Santiago, 1948) è un momento di straordinario riconoscimento internazionale: insignita del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia, in cui è ancora possibile ammirare il suo imponente assemblage di corde e detriti urbani, allusione allo sfruttamento ecologico e al destino apocalittico della città lagunare, l’artista è stata la protagonista recente di un’ampia antologica presso il Guggenheim di New York, città in cui vive dal 1980. La commissione per la Tate segue la recente acquisizione da parte del museo londinese di un’opera chiave dell’artista: «Quipu Womb» (2017). Presentata per la prima volta a documenta 14 e composta da cinquanta enormi ciocche di fili di lana rossi è un tributo all’energia mestruale femminile e a pratiche e rituali indigeni. [Federico Florian]

Mostre che chiudono

Alla Manifattura Tabacchi di Firenze sono in corso due progetti espositivi. Fino al 16 ottobre è aperto «Superblast», con le opere inedite di Irene Adorni, Roberto Fassone, Beatrice Favaretto, Lorenzo Lunghi, Merzbau e Davide Sgambaro, realizzate nel corso della residenza presso Nam-Not A Museum. A partire dal tema proposto dal bando gli artisti hanno compiuto, attraverso installazioni, sculture, video e performance, la riflessione, nell’ambito del pensiero post-antropocentrico, riguardo l’azione umana come traccia, impressa o imprimibile, nella storia, sui luoghi e nel tempo, interrogando il ruolo dell’effimero in una società post-capitalista, col recupero di meccanismi prelogici, come il rito, il sogno o la danza, oppure invece utilizzando gli strumenti stessi della società, come i social media, la performatività o la sovrapproduzione. «Superblast» si completa di un progetto editoriale a cura di Nero Editions (da dicembre 2022). Fino al 7 novembre la Manifattura ospita anche, nel Toast project space, «Prede», di Lucia Cristiani, a cura di Stefano Giuri e Gabriele Tosi. È un progetto che indaga l’utilizzo di corpo e strutture in relazione al potere di paure ataviche e represse e come queste agiscano sia nell’esercizio di scelte individuali e collettive sia nella configurazione di nuove comunità. [Laura Lombardi]

Addii

È scomparso a 75 anni il filosofo, sociologo della scienza e antropologo francese Bruno Latour. Studioso di fama internazionale, è morto nella notte tra l’8 e il 9 ottobre a Parigi. Pensatore eclettico sulla modernità, l’Antropocene e la crisi ecologica, si è interessato anche all’arte contemporanea. Latour era professore emerito associato al médialab e alla Scuola di Arti Politiche (Speap) di Sciences Po Paris. Ha insegnato al Zentrum für Kunst und Medien (ZKM) e alla Hochschüle für Gestaltung (HfG) di Karlsruhe, in Germania, e curato le mostre «Iconoclash: Beyond the Image Wars in Science, Religion, and Art» con Peter Weibel (2002), «Making Things Public: Atmospheres of Democracy» (2005), «Reset Modernity!» (2016): Aveva fatto parte del comitato curatoriale della mostra «Critical Zones: Observatories for Earthly Politics» (2020-22). Nel 2012 aveva progettato la serie di eventi «Anthropocene Monument» presso Les Abattoirs di Tolosa, tra cui una mostra e un simposio internazionale. Nel 2020 è stato uno dei tre curatori (con Martin Guinard ed Eva Lin) della 12ma Biennale di Taipei, che ha poi portato a una mostra al Centre Pompidou-Metz. Tra le sue opere tradotte in italiano: La sfida di Gaia (Meltemi), Politiche della natura (Raffaello Cortina) e il recentissimo Dove sono? Lezioni di filosofia per un pianeta che cambia (Einaudi).

È scomparso l’8 ottobre a Venice, in California, a 88 anni di età Billy Al Bengston, figura centrale della scena artistica di Los Angeles del dopoguerra. Il decesso è avvenuto per cause naturali. Bengston divenne famoso a Los Angeles negli anni ’60, quando dipingeva opere che prendevano loghi commerciali e parti di automobili e li astraevano. Le semplici composizioni dei suoi dipinti e i loro processi non tradizionali hanno indotto alcuni critici ad associare Bengston al movimento Finish Fetish, i cui aderenti realizzavano opere dall’apparenza levigata e lucidata; alcuni invece lo avvicinavano alla Pop art, considerato il rimando di alcuni suoi lavori a beni di consumo. [Redazione]

È morta il 9 ottobre a Pasadena, all’età di 52 anni, Silke Otto-Knapp, pittrice tedesca di nascita (era nata a Osnabrück) celebre per gli acquerelli in cui raffigurava spesso paesaggi e ballerini. Lo ha comunicato la sua galleria di Los Angeles Regen Projects. Il «Los Angeles Times» riferisce che Otto-Knapp stava combattendo contro il cancro alle ovaie. Le opere di Otto-Knapp sono state esposte in biennali come «Made in LA» all’Hammer Museum di Los Angeles, alla Biennale di San Paolo del Brasile e alla Biennale di Liverpool. Una sua mostra personale aprirà questo mese alla Galerie Buchholz di New York; un’altra si terrà a novembre a Casa Mutina Milano.

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