Giorno per giorno nell’arte | 10 novembre 2021

Audrey Azoulay rieletta direttrice generale dell’Unesco | Una città iberica scoperta in Spagna | La prima mostra di Nft ad Art Basel Miami Beach | La giornata in 13 notizie

Il cammeo «Venere e l’Amore» che il Louvre intende acquistare. © Musée du Louvre. Foto: Hervé Lewandowski
Redazione |

Audrey Azoulay è stata rieletta direttrice generale dell’Unesco, ottenendo 155 voti su un totale di 169. «Questo risultato è un segno di ritrovata unità all’interno della nostra Organizzazione. Negli ultimi quattro anni, siamo riusciti a ristabilire la fiducia nell’Unesco», ha commentato Azoulay. [AgCult]

Un team di archeologi ha scoperto presso Tarragona, nel sito di Les Masies de Sant Miquel, una città iberica fortificata di 4,5 ettari che fu distrutta dai Romani nel 200 a.C. La città disponeva di mura e fosso difensivo, tre grandi vie urbane e più di un migliaio di abitanti. [El País]

La fiera Art Basel Miami Beach ospiterà per la prima volta una mostra di Nft (Non fungible tokens) «interattiva», in una nuova collaborazione con la piattaforma blockchain Tezos. L’esposizione sarà affiancata da un programa di conferenze e incontri. [The Art Newspaper]

Il direttore della Who (World Health Organization), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in un post su Twitter ha menzionato con ammirazione l’installazione di Agnes Denes nella laguna di Venezia: una chiamata all’azione contro i cambiamenti climatici nell'ambito di un progetto ambientale coordinato da Healing Arts. [The Art Newspaper]

Il Louvre si prepara ad acquisire il cammeo «Venere e Amore» attribuito a Giovanni Ambrogio Miseroni (1551-1616), scultore rinascimentale attivo tra Milano e Praga. Il cammeo, tagliato a forma di conchiglia nell’agata su montatura in argento dorato, è il coperchio di una coppa appartenuta alle collezioni del cardinale Mazzarino e poi a quelle del re Luigi XIV. La coppa è già stata acquisita dal museo nel 1968. Ora, per acquisire il coperchio e completare  l’opera, il Louvre fa appello ai mecenati di tutto il mondo: deve riunire 2,6 milioni di euro. Martedì scorso ha anche lanciato una nuova campagna di fondi online «Tous Mécènes» per raccogliere 1 milione di euro. La prima campagna «Tous Mécènes», nel 2010, aveva permesso al museo parigino di far entrare nelle sue collezioni le «Tre Grazie» di Lucas Cranach. [Luana De Micco]

Un gioiello del romanico castigliano, la chiesa di Santa María del Castillo nel comune di Castronuño nella provincia di Valladolid, datata al XIII secolo, è stata restaurata, probabilmente da un privato in maniera spontanea e con buone intenzioni, ma illegalmente e con esiti disastrosi a causa dell'abuso di utilizzo di cemento. [El País]

A Ginevra la casa d’aste Christie’s ha messo in vendita il 9 novembre due braccialetti in diamanti appartenuti a Maria Antonietta di Francia. Il prezzo di aggiudicazione, 7 milioni di euro, ha superato di slancio le stime (1,8-3,7 milioni) ma, malgrado l’eccezionale provenienza, è rimasto ben lontano dal prezzo raggiunto nel 2018 da un collier di perle della stessa Maria Antoniettta. [Le Figaro]

Il 10 novembre alle ore 18.30 Triennale Milano, in collaborazione con Arper e Johan & Levi Editore, organizza la tavola rotonda «Lina Bo Bardi: un’icona contemporanea», dedicata alla figura dell’architetto e designer Lina Bo Bardi (1914-92) nell’anno del Leone d’Oro speciale alla memoria conferitole dalla Biennale di Venezia. Partecipano Marco Benvegnù, Roberto Dulio, Claudio Feltrin, Carlo Gandolfi, Zeuler R. Lima e Francesca Molteni. Modera l’incontro Marco Sammicheli.

Un’opera di Velasco Vitali esposta nel chiostro della Questura di Palermo e raffigurante dei cani, «Branco», è stata realizzata con ferro, catrame, cemento, piombo e rete metallica, materiali dell’edilizia abusiva, scelti dall’artista come simbolo dell’abusivismo edilizio e quindi della criminalità, nell'ambito di un'iniziativa culturale promossa dalla Polizia e dalla Fondazione Falcone. L’installazione delle 53 sculture resterà nella Questura di Palermo sino al 6 gennaio. [PalermoToday]

La giornalista Emmanuelle Jardonnet intervista Maurizio Cattelan, che ripercorre la sua vita e la sua carriera. «Essere artista è come essere sacerdote o medico», dichiara Cattelan. [Le Monde]

Mostre che aprono

Samuel Fosso, famoso per i suoi autoritratti creativi, in cui si mette in scena senza limiti, è maestro nella performance e nel trasformismo, alla stregua di artisti come Cindy Sherman, la fotografa dalle mille identità, e il giapponese Yasumasa Morimura, che ha osato dare il suo volto alla Gioconda e a Marilyn Monroe. A Parigi dal 10 novembre al 13 marzo, la Maison Européenne de la Photographie (Mep) dedica a Fosso un’ampia retrospettiva con lavori dagli anni ’70 a oggi e anche scatti inediti, attinti dai suoi archivi personali. Fosso nasce a Kumba, in Camerun, nel 1962. Trascorre l’infanzia in Nigeria, ma a 10 anni fugge la guerra civile e, con lo zio, raggiunge la Repubblica Centroafricana. A 13 anni vi apre il suo primo studio fotografico. A fine giornata, per terminare i rullini, si mette in posa e scatta i suoi primi autoritratti. Sono le prime foto che ha di sé: da bambino, visto che soffriva di un handicap dalla nascita, il padre non volle mai fotografarlo. La macchina fotografica è così diventata lo strumento per esistere. L’opera di Fosso è un’opera di rivoluzione e resilienza. In un percorso cronologico, la mostra della Mep allestisce i primi lavori di gioventù, realizzati tra gli anni ’70 e ’90, esposti per la prima volta alla Biennale di Bamako del 1994, trampolino per la notorietà. Del 1997 è la serie «Tati», realizzata per i 50 anni del grande magazzino di Parigi, mentre del 1999 è una serie realizzata con la rivista «Vogue», mai esposta prima; mentre in «African Spirit», del 2008, Fosso incarna Martin Luther King e Malcom X. Le ultime sale accolgono lavori più recenti come «Black Pope», che strizza l’occhio alla «Nona Ora» di Cattelan, e «SIXSIXSIX», installazione monumentale di 666 Polaroid. Dopo Parigi, la mostra sarà allo Huis Marseille di Amsterdam e alla Walther Collection di Nuova Ulm. Sempre dal 10 novembre, e fino al 16 gennaio, la Mep allestisce anche «Swimguerra», video installazione del duo Bárbara Wagner & Benjamin de Burca, presentata per la prima volta al padiglione brasiliano della Biennale di Venezia 2019. [Luana De Micco]

Il più curioso, per il tema e per l’ardita, efficacissima impaginazione, è il dipinto di Francesco Zanin (1824-84) che rievoca il «Lanciamento della mongolfiera» dal Bacino di San Marco, promosso nel 1784 dal procuratore Francesco Pesaro che, come si legge sul cartiglio, commissionò il «globo aerostatico [...] alli fratelli Zanchi». Ma anche più preziose sono le altre vedute di Venezia, del Sette e Ottocento, riunite per la sua raccolta, in cinquant’anni di ricerche, dall’avvocato e collezionista Ernesto Trivoli. Con esse, esposte fino al 3 dicembre nella mostra «Venticinque capolavori del Vedutismo veneziano» (inaugurata il 9 novembre), curata dal collezionista con il figlio Fabio Trivoli, l’«Avvocato dell’Arte» inaugura la sua galleria d’arte in via Pietro Cossa 1. Fra le tele esposte (tutte in vendita, molte con valori sorprendentemente accessibili) ci s’imbatte in opere di Bernardo Bellotto, dei Guardi, del raro Jacopo Fabris, di Johan Richter, di William James, seguace di Canaletto, di Carlo Grubacs (il lenticolare e acceso «Passaggio del Bucintoro davanti a Palazzo Ducale») e di Josef Carl Berthold Puttner, di cui è esposta una grandiosa veduta al tramonto di Punta della Dogana con la Basilica della Salute. [Ada Masoero]

Addii

Il 5 ottobre è morto a Dallas, all'età di 50 anni, Mark A. Roglán, direttore del Meadows Museum della Southern Methodist University, istituzione fondamentale nella promozione dell'arte spagnola. [El País]

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