Giorno per giorno nell’arte | 10 giugno 2022

La Russia oscura WikiArt.org | In Giappone nuova fiera di arte contemporanea | 65mila anni fa il «social network» dell’homo sapiens | La sesta edizione di Lille3000 | Restituzioni dalla Spagna all’Italia | Insediamento preistorico scoperto a Enna | La «Maddale penitente» è di Canova | La giornata in 18 notizie

«The Garden of Eden» di Kim Simonsson per Lille3000
Redazione |

Respinta dal giudice la causa intentata dal Women for America First (WFAF), gruppo di donne filo trumpiano che, dopo la comparsa del murale di Black Lives Matter, dipinto a grandi lettere gialle davanti alla Trump Tower di New York, pretendeva di creare un proprio murale vicino al medesimo grattacielo con il proprio motto: «Coinvolgere, ispirare e responsabilizzare le donne a fare la differenza!», appellandosi al diritto alla libertà di parola ai sensi del Primo Emendamento. Il murale è stato creato nel luglio 2020 sul manto stradale della Fifth Avenue, si pensa sia stato finanziato (per un importo di 6mila dollari) dal Dipartimento dei trasporti di New York City, nell’ambito di un programma di murales dedicati al movimento Black Lives Matter in tutta la città. Questa decisione si unisce al vasto dialogo sul ruolo e sull’agenzia dell’arte pubblica spinto dal movimento Black Lives Matter, legato all’ondata di murales e memoriali negli Stati Uniti e a livello internazionale, in particolare in seguito all’omicidio di George Floyd da parte della polizia nel maggio 2020. [Riah Pryor]

Anche il Giappone avrà la sua fiera di arte contemporanea. Fondata da Sandy Angus, Tim Etchells e Magnus Renfrew, sarà lanciata nel luglio 2023 e avrà il compito di consolidare il mercato nipponico. Un nuovo appuntamento, dunque, nel ricco e fiorente paniere di eventi nell’area asiatica del Pacifico. Si chiama Tokyo Gendai («gendai» significa contemporaneo in giapponese), si svolgerà dal 7 al 9 luglio 2023 nel vasto centro congressi Pacifico Yokohama con 80-100 gallerie, circa il 20% giapponesi. Il curatore e consulente d’arte Eri Takane è stato nominato direttore. La rete di fiere di Sandy Angus, Tim Etchells e Magnus Renfrew ora include Taipei Dangdai, India Art Fair, Sydney Contemporary e Photofairs Shanghai e Art SG, il cui lancio è previsto per gennaio dopo essere stato più volte ritardato. «I tempi per lanciare una fiera a Tokyo sono maturi, spiega Renfrew, c’è un approfondimento del mercato, non solo in Giappone, ma in tutta l’Asia, con una nuova generazione di collezionisti che fa acquisti a livello internazionale e di alto livello». [Il Giornale dell'Arte]

L’Ufficio Federale Culturale messicano Instituto Nacional de Antropología e Historia (INAH) sta restaurando il fregio della facciata di un antico tempio Maya saccheggiato negli anni ’60. Raffigurante il dio del mais, o un governatore sconosciuto con copricapo piumato, affiancato da due divinità antiche con glifi, il fregio fu estratto dal sito di Placeres nella giungla di Campeche nel 1968, dov’era stato intenzionalmente sepolto dai Maya. I trafficanti dell’epoca, convinti di trovare un acquirente americano, fecero tagliare il rilievo e lo offrirono in 48 frammenti al Metropolitan Museum di New York per 400mila dollari. L’allora direttore del Met, Thomas Hoving, rifiutò, il lavoro fu trasferito Museo Nacional de Antropología (MNA) a Città del Messico nel 1969. Il restauro del colossale rilievo in stucco policromo lungo 9 metri, del peso di quasi due tonnellate (datato intorno al 450-600 d.C.), avviato nel 2018, sarà terminato e presentato entro dicembre 2023. [Gabriella Angeleti]

La Spagna ha restituito all’Italia due manufatti antichi recentemente recuperati da un’operazione dell’Interpol. Si tratta di un reliquiario del XVI secolo in legno dorato raffigurante san Clemente, attribuito ad Aniello Stellato e trafugato nel 2019 da una chiesa a Lecce, e di una tela a olio di autore lombardo intitolata «Luncheon» (1600 ca), allegoria religiosa con tre uomini e un gatto intorno a un tavolo apparecchiato, trafugata una ventina di anni fa. La cerimonia di restituzione è avvenuta nell’Ambasciata italiana a Madrid. Le opere sono state recuperate l’una presso un antiquario, l’altra presso una casa d’aste, entrambi in Spagna. [Redazione]

Continua a crescere la fortuna critica e commerciale del disegno. Lo dimostra, per esempio, il costante impegno della Getty Foundation di Los Angeles, che dal 2018 sostiene lo studio delle arti grafiche con il «Paper Project». Per l’edizione del 2022 sono state assegnate 15 sovvenzioni per un valore complessivo di circa 1,3 milioni di dollari destinati a mostre, pubblicazioni, progetti digitali e workshop relativi a stampe e disegni. I beneficiari di quest’anno includono lo Smithsonian a Washington, DC, il Courtauld a Londra, il Museum of Modern Art di New York e la Yale University Art Gallery a New Haven, nel Connecticut. Tra i destinatari internazionali il Museo de Arte Contemporáneo in Perù e Heritage Malta. Tra le varie iniziative il progetto digitale della Albright-Knox Art Gallery sulle opere su carta della defunta artista venezuelana-americana Marisol (un microsito-archivio di 400 opere su carta e un saggio); la Courtauld Gallery di Londra si concentrerà invece sull’ultimo importante manoscritto del pittore Paul Gauguin, Avant et après (213 pagine di disegni e testo manoscritti). [Redazione]

Per il lancio del prossimo album, il cantante nigeriano Mr Eazi, popstar di fama mondiale, collaborerà con i migliori artisti visivi africani. Ogni canzone sarà accompagnata da un’opera d’arte, i pezzi, tutti unici, saranno tokenizzati e condivisi con il pubblico attraverso eventi fisici e online appositamente curati. «Ho iniziato a vedere le somiglianze tra lo spazio musicale e lo spazio artistico in termini di modello di business nella mia azienda emPawa, che trova artisti, musicisti e lavora con loro, li supporta e offre loro l’opportunità di irrompere nel mondo, ha detto Eazi ad Artnews. Durante una visita a Noldor ho incontrato artisti, acquistato opere e parlato con il fondatore e direttore della residenza Joseph Awuah-Darko, lì mi è venuta l’idea». Tra gli artisti, il pittore beninese Patricorel. [Artnews

Una nuova scoperta pubblicata su «Scientifc Reports» racconta come 65mila anni fa in tutto il continente Africano fossero diffusi i medesimi strumenti in pietra, le cosiddette lame Howiesons Poort, utilizzate per taglio, foratura e scuoiatura e molto probabilmente realizzate su modelli condivisi. Questo rivela una grande capacità di comunicazione e relazioni sociali che l’Homo sapiens avrebbe intrattenuto in tutta l’Africa ben prima di migrare in altri continenti, e a discapito delle lunghe distanze, i medesimi modelli sono stati trovati fino a 1.200 chilometri l’uno dall’altro, contando che per percorrere a piedi 100 chilometri ci vogliono circa cinque giorni, è probabile che sia stato una specie di passa parola tra gruppi vicini. Come scrive «The Guardian» : «I nostri antenati erano molto più bravi nei “social network” rispetto alle altre specie, come i Neanderthal, che erano più potenti fisicamente ma meno bravi a condividere le informazioni». [Redazione]

In occasione dell’apertura di Archivissima (dal 9 al 12 giugno) e della Giornata Internazionale degli Archivi (celebrata il 9 giugno), la Fondazione Fiera Milano ha presentato il portale prospettivarchivi.it, con 30mila fotografie dell’Archivio Storico di Fondazione Fiera Milano raccolte introno a sette grandi temi (Architettura, Design, Food, Innovazione, Milano, Moda e Personaggi), perno da sempre dell’attività della Fiera di Milano. Fra gli autori Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin e Ferdinando Scianna, accanto alle oltre 5mila immagini dell’Archivio di Franco Bottino, la prima acquisizione del progetto. Le immagini sono consultabili in due macro sezioni: Protagonisti e Percorsi Tematici. [Redazione]

L’anno delle celebrazioni del secondo centenario della morte di Antonio Canova (1757-1822) è accompagnato dal ritrovamento di un dipinto a lui attribuito, intitolato «La Maddalena penitente». L’olio su tela di 105x81 cm è stato sottoposto all’analisi e studio degli esperti del Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possehno, che ne hanno confermarne la paternità. A rendere difficile la lettura dell’opera sono state le varie ridipinture e i restauri susseguitisi nel corso del tempo. I risultati sono stati condivisi dalla direttrice del museo, Moira Mascotto, da Vittorio Sgarbi, presidente della Fondazione Canova onlus, e da Stefno Grandesso, esperto di Canova. Il dipinto, di proprietà privata, sarà esposto nella pinacoteca dal 23 giugno. [Redazione]

Scoperto a Carcaci (Centuripe, Enna) un importante insediamento preistorico ancora da scavare: nove tombe a camera aperte nella roccia. Si tratta di un villaggio che con molta probabilità nasconde reperti archeologici, segnalato dai volontari delle associazioni ambientaliste di Centuripe dove da poco è tornato un eccezionale vaso greco rubato ed esposto in Olanda. L’insediamento preistorico è stato segnalato alla Soprintendenza di Enna e si trova proprio nella zona dove è prevista la costruzione imminente di una grande discarica pubblica. «È assurdo, afferma il sindaco di Centuripe, Salvatore La Spina, che si possa pianificare una struttura del genere, una discarica, senza prima aver controllato prima la vasta zona agricola dove vivono e pascolano migliaia di capi di bovini e ovini. Oltre al danno incalcolabile per l’economia del territorio, ora c’è anche l’urgenza degli scavi del villaggio preistorico che potrebbe rivelare preziosi tesori archeologici». [Tina Lepri]

Tra i giovani talenti africani fa parlare di sé la fotografa keniota Thandiwe Muriu, che unisce il linguaggio dell’Optical art alle moderne tecnologie digitali. Le sue ipnotiche, geometriche e coloratissime fotografie nascono dai motivi e dai colori dei tessuti africani, da cui lei parte per scegliere modelli di abiti e acconciature al fine di raccontare la ricca storia e tradizione culturale del suo Paese con un linguaggio iconico, «instagrammabile» e molto internazionale. [El País

Si svolgono dal 21 al 24 giugno gli Stati generali della Cultura, a Palazzo Bonaparte a Roma incontri e tavole rotonde su temi che spaziano tra musei, arte, FinTech, città d’arte, mecenatismo fino al rapporto tra artisti e impresa. La nuova edizione è organizzata con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma e della Fondazione Federico II di Palermo, questa seconda edizione degli Stati Generali Mondo Lavoro della Cultura è organizzata in collaborazione con Arthemisia e con il sostegno di Generali Valore Cultura. [Redazione]

Oscurato in Russia il sito WikiArt.org, enciclopedia online di arte visiva contenente 250mila opere di 3mila artisti. L’accesso è stato limitato dal Roskomnadzor (Rkn) su richiesta dell’Ufficio del procuratore generale della Federazione russa. La notizia è stata diramata sul sito web dell’autorità di regolamentazione russa. Le motivazioni sono basate su due prescrizioni della Procura generale in ottemperanza alle norme per il blocco dei siti contenenti inviti a sommosse, estremismo, partecipazione ad azioni di massa. Inoltre il sito «contiene informazioni sull’operazione speciale militare russa e link che rimandano a piattaforme online per aiutare l’Ucraina», fanno sapere le autorità russe. [Il Mattino

È dedicato a Henri-Robert-Marcel Duchamp (1887-1968), pittore, scultore e scacchista francese naturalizzato statunitense nel 1955, tra i più grandi innovatori dell’arte del XX secolo, l’appuntamento di stasera, venerdì 10 giugno, di «Art Night» su Rai 5 alle 21,15. Intitolato «Marcel Duchamp: l’arte del possibile», il documentario: «scompone le idee di Duchamp e le applica sia agli eventi storici sia all’esplosione modernista dell’inizio del XX secolo, mostrando come le idee di Duchamp abbiano cambiato la coscienza pubblica e la nostra comprensione dell’estetica, dell’arte e della cultura, mettendo in evidenza il singolare impatto della filosofia di Duchamp sull’arte e come le idee rivoluzionarie di Duchamp abbiano plasmato il XXI secolo e i giorni nostri», spiega la Rai. Il film spazia dall’infanzia di Duchamp all’invenzione dei readymade, alla retrospettiva al Pasadena Museum of Artnel 1963, alle influenze su il movimento artistico Fluxus e gli artisti dell’epoca tra cui Andy Warhol, Yoko Ono, John Cage, Robert Rauschenberg, Larry Bell, Ed Ruscha, Carolee Schneemann e Jasper Johns. [Redazione]

Nel centro di San Severino Marche nel maceratese, l’Arcidiocesi di San Severino Marche e Camerino inaugura l’11 giugno con Vittorio Sgarbi il Museo dell’arte recuperata o MARec, in un imponente palazzo riadattato alle esigenze che una raccolta d’arte comporta. L’istituto espone al piano nobile un centinaio di pezzi restaurati provenienti da chiese inagibili per il terremoto del 2016, scandendoli sala per sala secondo le località. Spicca per qualità la sala delle opere da Visso. Per la gran parte si tratta di tavole, più alcuni affreschi, sculture lignee come la toccante «Madonna dell’Impollata da Cessapalombo», qualche paramento sacro e oreficeria. L’esposizione è una scelta sugli oltre 3.500 pezzi recuperati da edifici ecclesiastici terremotati. Il Pinturicchio invece viene dalla Pinacoteca Civica perché è di proprietà della Diocesi. Al secondo e terzo piano ci sono un laboratorio di restauro, sale di deposito e uffici. Dirige il museo la storica dell’arte Barbara Mastrocola. [Il Giornale dell’Arte]

Mostre aperte
Si è inaugurata l’8 giugno e prosegue fino al 28 settembre all’Ica di Londra la prima retrospettiva nel regno Unito dell’artista e poeta londinese Penny Goring. Dipinti a olio e sculture di tessuto dai colori vivaci, autoritratti, disegni, collage e video digitali cupamente umoristici sono frutto di un linguaggio poetico «inesorabilmente diretto, intrecciato all’elaborazione personale di traumi ed esperienze di violenza, in grado di trasmettere emozioni associate a stati di dolore, paura, perdita, panico e impotenza», spiegano dal museo. Goring lavora da casa con materiali modesti come penne a sfera, stoffa, coloranti alimentari e software gratuiti come Microsoft Paint. [Redazione]

Un piccolo borgo nelle campagne tra Treviso e Conegliano, Tezze, una cantina che affonda nel XV secolo la tradizione vitivinicola, un’officina meccanica che negli anni ’70 ha vissuto il suo momento di gloria, abbandonata nel 2005. Sono gli ingredienti dell’avventura di un imprenditore del vino, Antonio Bonotto, mosso dal desiderio di traghettare nel futuro la storia del paese e l’antica tradizione della tenuta di famiglia legata al vino, Raboso e Prosecco, attraverso l’arte contemporanea. Da qui è nata «Officina Malanotte», nome che unisce la funzione industriale con quello della contrada originaria del paese: nato dalla residenza primaverile di cinque artisti selezionati da Daniele Capra - Thomas Braida, Beatrice Meoni, Nazzarena Poli Maramotti, Chris Rocchegiani, Alessandro Roma - raccoglie le opere partorite durante la residenza, visibili fino al 10 luglio. Sono il frutto dell’incontro tra la sensibilità del proprietario con quella di artisti e curatore, nel comune obiettivo di mantenere viva la storia del luogo con tutte le sue anime. [Camilla Bertoni]

Si è inaugurata il 6 giugno e prosegue fino al 2 ottobre la sesta edizione di Lille3000, intitolata «Utopia» e dedicata al rapporto tra uomo e ambiente nel metropoli contemporanea. Tra i lavori da segnalare l’esercito di giganteschi bambini in ceramica ricoperta di muschio dell’artista finlandese Kim Simonsson, che hanno invaso le strade della città francese. L’idea della manifestazione è di sensibilizzare la popolazione alle questioni ambientali attraverso l’arte. L’albero, la foresta e, più in generale, l’attenzione estetica e scientifica dell’uomo nei confronti del suo ambiente sono una dei grandi temi della programmazione della Fondation Cartier, che per questa edizione, nel monumentale edificio del Tripostale, presenta la mostra «Les Vivants» sulla parità tra l’uomo e gli altri esseri viventi. Realizzata con l’antropologo Bruce Albert, l’esposizione presenta 250 opere di 50 artisti dalla collezione del museo, tra sciamanesimo e convivenza con la natura. [Redazione]

Mostre che chiudono
C’è tempo fino al 26 giugno per vedere il progetto «May amnesia never kiss us on the mouth» commissionato da MoMA al collettivo Basel Abbas e Ruanne Abou-Rahme. Dedicata a violenza, perdita, sfollamento e migrazione forzata, l’opera, tutt’ora in corso di realizzazione, nasce dalla raccolta di registrazioni online di individui che cantano e ballano in spazi pubblici in Iraq, Palestina, Siria e Yemen: queste tracce digitali di corpi sono commistionate a nuove performance create dagli artisti con la ballerina Rima Baransi e i musicisti elettronici Haykal, Julmud e Makimakkuk, di base a Ramallah, in Palestina. «Attraverso il canto e la danza queste comunità fratturate stanno resistendo alla propria cancellazione e rivendicano ancora una volta lo spazio, il sé e la collettività», spiegano Abbas e Abou-Rahme. [Redazione]

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