Giorno per giorno nell’arte | 10 dicembre 2021

Il Metropolitan toglie il nome Sackler dalle sale | Nullaosta del Ministro alla distruzione del Théâtre National di Nizza | Presso Pechino trovati reperti della dinastia Zhou Occidentale | Critiche al Ministro della Cultura portoghese per la scelta degli artisti al Padiglione della Biennale | La giornata in 20 notizie

La «Gioconda Torlonia»
Redazione |

Il Metropolitan Museum di New York toglie il nome dei mecenati Sackler da sette sale del museo (dopo un accordo raggiunto con la famiglia), per i loro legami con Purdue Pharma, marchio diventato un simbolo della «crisi degli oppioidi» per il suo prodotto OxyContin, che secondo migliaia di pazienti induceva dipendenza. [El País]

La ministra francese della Cultura Roselyne Bachelot ha dato il nullaosta alla distruzione del Théâtre National de Nice, contrastata dall’opposizione all'interno della Giunta municipale e da Martine Bayard, figlia dell’architetto Yves, autore dell’edificio. [Le Figaro]

In Cina, nel sito di Liulihe, a sud-ovest di Pechino, una squadra di archeologi cinesi ha scoperto e riportato alla luce un gran numero di reperti risalenti alla dinastia Zhou occidentale, che regnò fra il 1046 e il 771 a.C. [Ansa]

Il curatore del Padiglione portoghese alla prossima edizione della Biennale di Venezia Bruno Leitão ha accusato il Ministro della Cultura portoghese di «violazione esplicita» del proprio dovere. Leitão sostiene che la richiesta dell’artista Grada Kilomba di rappresentare il Paese sia stata disattesa da un membro della giuria che ha delegittimato la sua esperienza di razzismo. [The Art Newspaper]

I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale hanno presentato il 10 dicembre la complessa attività investigativa, condotta in collaborazione con la Procura di Taranto, che ha portato al recupero di 2mila reperti archeologici. [Gazzetta del Sud]

Potrebbe essere coeva a Leonardo e persino nascondere il segno di un suo intervento diretto. È la Gioconda Torlonia, pervenuta nel 1892 alla Galleria Nazionale di Arte Antica di Roma, documentata dal 1814 nella Collezione Torlonia ove confluì probabilmente per il tramite dello zio di Napoleone Bonaparte  Joseph Fesch, cardinale, diplomatico e collezionista. Originariamente su tavola, per ragioni conservative fu trasferita su tela nel XVIII secolo in Francia, come si deduce da un foglietto di carta applicato al telaio. Dal 1925 se ne erano perse le tracce fino a quando, nel 2019, in occasione della mostra per le celebrazioni leonardesche all’Accademia dei Lincei, fu «riscovata» dal senatore Stefano Candiani nella stanza del questore di Montecitorio sopra un termosifone. È stata immediatamente restaurata da Cinzia Pasquali, tra i massimi esperti leonardeschi, la quale ha confermato la datazione cinquecentesca e non ha escluso la possibile attribuzione alla bottega leonardesca e la partecipazione del maestro stesso. Ad avvalorare l’ipotesi alcuni particolari e correzioni: «la redazione del paesaggio sullo sfondo, il taglio dell’inquadratura, certi dettagli nella resa dell’abbigliamento», spiegano dalla Camera dei Deputati, fanno pensare a uno studio diretto dell’originale in condizioni ottimali. In attesa di ulteriori studi, l’opera è visibile nella Sala Aldo Moro di Palazzo Montecitorio. [Jenny Dogliani]

È stato inaugurato a Napoli il Museo Darwin Dohrn (DaDoM), dedicato alla biodiversità marina: non un semplice acquario ma un centro scientifico culturale. Il nuovo Polo ha sede nella Casina del Boschetto della Villa Comunale, che torna a nuova vita dopo riqualificazione, restauro e rifunzionalizzazione deliberate nel 2015 dal Comune. [Il Sole 24 Ore]

Ritratto dell’archeologo forense greco Christos Tsirogiannis, che da oltre dieci anni insegue capolavori trafugati da Grecia e Italia, in vendita o acquistati dai musei. Il suo database conta 100mila pezzi da trovare. Finora ha recuperato più di 1.500 opere. [L’Espresso]

Il Brooklyn Museum nomina Kimberly Panicek (KP) Trueblood suo nuovo presidente e chief operating officer. La Trueblood non ha un retroterra «artistico»: è stata dirigente in diversi enti attivi nel sociale. [The Art Newspaper]

Nel Pantheon degli Illustri di Sicilia nella Chiesa di San Domenico a Palermo riposano dal 9 dicembre anche le spoglie dell’archeologo Sebastiano Tusa, assessore regionale ai Beni culturali scomparso il 10 marzo del 2019 in una sciagura aerea in Etiopia. [PalermoToday]

Il primo Premio Internazionale di Archeologia Subacquea è stato assegnato a Xavier Nieto Prieto (vicepresidente Comitato Consultivo Tecnico Scientifico della Convenzione 2001 dell’Unesco sulla Protezione del Patrimonio Culturale Subacqueo), quale riconoscimento alla carriera; a Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, per la migliore mostra dalla valenza scientifica internazionale; a Franco Marzatico, soprintendente per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, per il progetto più innovativo a cura di Istituzioni, Musei e Parchi Archeologici. È stata consegnata anche la targa in memoria di Claudio Mocchegiani Carpano alla migliore tesi di laurea sull’archeologia subacquea: a Stefano Vitiello per la tesi «Indagini, rilievi e ipotesi sulla peschiera romana sommersa di Villa Accetta a Gaeta».

Il volume Psicoenciclopedia possibile di Gianfranco Baruchello, un’esplorazione tra scritto e visivo che mette in discussione i metodi tradizionali di trasmissione del sapere, è stato presentato il 9 dicembre al Cima (Center for Italian Modern Art) di New York. L’evento, ultimo appuntamento di un ciclo di mostre, ha assunto la forma di una giornata di studi divisa in due panel, moderati da Massimiliano Gioni e Nicola Lucchi.

Il 10 dicembre inaugura in Piazza San Pietro in Vaticano il presepe peruviano che sarà esposto per tutte le festività natalizie. Riproduzione in scala reale del tradizionale presepe della regione di Huancavelica, è stato realizzato da cinque artigiani di una comunità andina. [Ansa]

Apre al pubblico il 10 dicembre la Fornace del Museo a Montelupo Fiorentino (Fi). Dall’11 sarà visitabile nell’ambito del percorso del Museo della ceramica. Il restauro della Fornace è stato reso possibile dalle risorse giunte dalla Fondazione Cr Firenze nell’ambito del bando «Spazi attivi» e dal Consiglio Regionale della Toscana con il bando «Città Murate». [Gonews.it]

Il 10 dicembre riapre in contrada Caos, ad Agrigento, la Casa-museo di Luigi Pirandello, premio Nobel per la Letteratura nel 1934. [Regione Sicilia]

L’11 dicembre ad Argenta (Fe) dalle 10 alle 15 si terrà un open day del cantiere dello scavo archeologico avviato nel 2019, in seguito alla segnalazione da parte di un privato del ritrovamento di numerosi frammenti di ceramiche e laterizi, era stato scoperto un sito di età romana. [La Nuova Ferrara]

Risplendenti
è il nuovo volume, edito della Sagep, dedicato a dieci opere della Pinacoteca di Voltaggio (Al) appena restaurate: «Madonna con Bambino» di ignoto pittore umbro (primo quarto del XVI secolo); «San Sebastiano», copia antica da Guido Reni (metà del XVII secolo ca); due tele di Giovanni Battista Carlone, «Estasi di san Francesco d’Assisi» e «Gesù Bambino appare a Sant’Antonio da Padova» (1660 ca); «Compianto su Cristo» di pittore pavese (Pietro Francesco Sacchi? XVI secolo); «Battesimo di Cristo» di pittore ligure-piemontese (XVI secolo); «Immacolata Concezione», scultura lignea di Bartolomeo Carrea (1802); corona in argento e pietre colorate di ignoto orafo (seconda metà del XVIII secolo); coppia di angeli lignei di ignoto scultore ligure (XVIII secolo); harmonium di Alexandre Francois Debain (1846-47 ca). La pubblicazione sarà presentata il 12 dicembre alle 16 nella chiesa di Santa Caterina a Genova. Curatori Luciano Bisio, Elisabetta Ghezzi e Jessica Paparella dell’associazione culturale L’Arcangelo. Queste le dieci opere restaurate e illustrate nel libro [Emmanuele Bo]

Mostre che aprono
«Satira e humor nell’antico Egitto. Il Papiro Erotico-Satirico restaurato» è il titolo della mostra che apre a Cuneo il 10 dicembre (ingresso gratuito fino al 27 febbraio) presso lo Spazio Innov@zione della Fondazione Crc (via Roma 17), nella quale viene esposta una delle prime testimonianze di storie illustrate. L’esposizione, curata da Susanne Töpfer, responsabile della collezione papirologica torinese, insieme ai curatori del Museo Egizio Enrico Ferraris e Cedric Gobeil, è organizzata e promossa da Fondazione Crc e Crc Innova. [Emmanuele Bo]

A Berlino la galleria C/O Berlin ripropone dall’11 dicembre al 5 marzo la retrospettiva «Harald Hauswald. Pieni di vita!» in versione «reloaded», ovvero ripresa là dove la si era lasciata qualche mese fa quando, ad appena sei settimane dalla sua prima inaugurazione, aveva dovuto chiudere a causa della pandemia. La mostra che ha per assoluto protagonista il fotografo «ossi» (da Ostdeutschland, Germania Est) Harald Hauswald riapre in formato rinnovato, con più opere e un più accattivante allestimento. Hauswald, nato nel 1954 a Radebeul, in Sassonia, è già leggenda nella sua amata Berlino: ci arrivò nel 1977, cittadino di una Ddr di cui decise di raccontare luci e ombre fino alla caduta del muro e alla riunificazione (1989-90). Fin da subito membro della Vbk (Associazione degli artisti della Ddr), come nessun altro ha saputo catturare l’anima della vita quotidiana della capitale divisa negli anni della dittatura. La mostra è frutto di una collaborazione con l’Agenzia Fotografica Ostkreuz. [Francesca Petretto]

Mostre che chiudono
Tra le molte esposizioni dedicate ai 700 anni dalla morte di Dante Alighieri quella del Museo Civico Amedeo Lia, pur nel limitato numero di pezzi esposti, si distingue per la scelta visivamente netta di mettere a confronto importanti documenti figurativi di fine XIII-inizio XIV secolo, coevi dunque alla produzione letteraria dell’Alighieri, dove Giotto è il campione di una rivoluzione dirompente che porta l’immagine a dire parole universali. «Dante e Giotto. Dialogo e suggestione», aperta fino al 19 dicembre e curata da Andrea Marmori e Francesca Giorgi, si compone di una decina di pezzi, soprattutto dipinti, ma anche oggetti suntuari e pagine miniate, in grado di restituire una «fotografia» di quegli anni cruciali. Il clou sono senza dubbio il «Santo Stefano» Horne di Giotto (1267 ca-1337) proveniente dal museo fiorentino, eseguito tra il 1320 e il 1325 in contemporanea all’intervento nella Cappella Bardi a Santa Croce e la «Madonna con il Bambino» assegnata a Cimabue (1240 ca-1302), del Museo di Santa Verdiana di Castelfiorentino, opera di grande qualità, citata solo da fine Ottocento, alla quale si ipotizza possa aver partecipato anche il giovane Giotto. Del Museo Lia sono altri fondi oro del periodo dantesco come un’anconetta portatile di Fra Pietro Teutonico, la «Discesa dello Spirito Santo» miniata da Pacino di Bonaguida, il «Compianto sul corpo di Cristo» di Lippo di Benivieni e il «San Giovanni nel deserto» di Bernardo Daddi a cui si affiancano alcuni volumi provenienti dalla Biblioteca Mazzini di La Spezia attestanti la fortuna editoriale dell’opera di Dante, come il manoscritto di Giovanni Sforza, e lo sviluppo degli studi in ambito locale. [Stefano Luppi]

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