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Fischer al Bm per il dopo MacGregor

Martin Bailey

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Sarà un 2016 intenso per Hartwig Fischer (Amburgo, 1962), da aprile alla testa del maggiore museo britannico, il British Museum, forte di oltre 6,8 milioni di ingressi fatti registrare lo scorso anno, preceduto solo dal Louvre (secondo la Classifica annuale dei visitatori nei musei mondiali pubblicata da «Il Giornale dell'Arte» nel numero di aprile). Le prove che lo attendono potrebbero essere riassunte in un’unica, ardua impresa: sostituire Neil MacGregor (Glasgow, 1946), che ha passato il testimone dopo 13 anni.

Il British ha beneficiato del suo approccio globale all’arte e delle sue doti comunicative ed è diventato un luogo di incontro, tra persone ma anche tra opere, dove i capolavori dell’arte europea hanno vissuto fianco a fianco con l’arte antica e con le opere da altri continenti, apprezzate anche dalle nuove generazioni. Tuttavia, resta molto da fare: in termini di sponsorship, con le recenti polemiche per i fondi della compagnia petrolifera Bp (mancano dati certi ma si suppone siano oltre 300mila euro annui), contro i quali numerose personalità, tra cui alcuni forti sostenitori finanziari del museo, hanno levato la propria voce; rispetto ai prestiti a lungo termine di opere allo Zayed National Museum di Abu Dhabi (che s’inaugurerà quest’anno o nel 2017): circa 500 oggetti, tra i quali opere di arte assira e disegni di Hans Holbein il Giovane; per la ricerca di nuovi depositi, probabilmente a Olympicopolis, l’area londinese che ha ospitato i Giochi olimpici del 2012 in fase di riconversione; ma, soprattutto, per il riallestimento della collezione permanente, con l’apertura di nuove sale (arte orientale e islamica, previste per il 2017 e 2018), l’ampliamento di alcune sezioni e la riapertura della Reading Room al centro della Great Court.

In un’intervista a «The Guardian», nell’accogliere il proprio successore MacGregor ha lasciato intendere che il museo sarà in ottime mani, e che considera Fischer una sorta di proprio discepolo, la cui direzione delle Staatliche Kunstsammlungen di Dresda, dal 2011 a oggi, ha molto in comune con la propria visione dell’arte, dei musei e del loro ruolo.

Martin Bailey, 13 maggio 2016 | © Riproduzione riservata

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Fischer al Bm per il dopo MacGregor | Martin Bailey

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