Buoni risultati per il progetto Autography volto a contrastare la piaga dei graffiti sui monumenti del Duomo di Firenze

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Buoni risultati per il progetto Autography volto a contrastare la piaga dei graffiti sui monumenti del Duomo di Firenze

Firenze trova una soluzione tecnologica agli atti vandalici: i graffiti si fanno sul tablet



 

«Campanile di Giotto, non scrivete sui  muri, lasciateci il vostro messaggio digitale che sarà conservato nei secoli». Tempo di bilanci positivi per l’Opera di Santa Maria del Fiore a Firenze. A otto mesi dall’inizio del progetto Autography contro gli atti vandalici ai monumenti del Duomo, gli interni del Campanile di Giotto sono stati deturpati in questo periodo solo da otto graffiti, subito rimossi dai restauratori dell’Opera. Nello stesso tempo i visitatori hanno lasciato sulle postazioni digitali di Autography 15.484 scritte che, oltre a essere consultabili su una apposita sezione del sito dell’Opera, sono state raccolte in un primo volume consultabile presso l’Archivio dell’Opera.


Ora quello che è stato fatto per il campanile tocca alla Cupola di Brunelleschi. Gli interni e la base della lanterna, vandalizzati da scritte e graffiti che invadono tutti i supporti, saranno puliti. Un'importante e costosa opera di manutenzione che terminerà a febbraio prossimo: per due settimane, dal 22 novembre al 4 dicembre e dal 23 gennaio al 3 febbraio 2017 la Cupola rimarrà chiusa la pubblico per i lavori. Subito dopo verranno installate le postazioni di Autography che grazie a un’applicazione speciale permetteranno ai visitatori di salvare il monumento dal graffito lasciando un  messaggio digitale che verrà conservato « per sempre, come un'opera d’arte.». Dopo essere state scaricate troveranno posto nell’Archivio storico dell’Opera di Santa Maria del Fiore dove sono custoditi i documenti di sette secoli di vita dell’Opera. Le persone potranno trovare il proprio messaggio nel sito http://autography.operaduomo.firenze.it/
L’inizio dei lavori della Cupola è anche l’occasione per presentare la fine del restauro, durato cinque mesi, della campana apostolica del Campanile di Giotto, risalente al 1401. Con i suoi 615 anni e 1.268 chili di bronzo, la campana è ancora visibile nella sua posizione originaria.  I restauratori, sotto la vigilanza della Soprintendenza ai Beni architettonici e la direzione dei lavori dell’Opera di Santa Maria del Fiore, sono stati Sveta Gennai, Chiara Valcepina, Ra Yunjoung che hanno riportato il monumento dopo decenni di danneggiamenti atmosferici e vandalici (scritte, abrasioni, incisioni, scritte con vernici, smalti, pennarelli indelebili ecc.) alle originarie condizioni di conservazione.

Buoni risultati per il progetto Autography volto a contrastare la piaga dei graffiti sui monumenti del Duomo di Firenze

Uno dei graffiti virtuali del progetto Autography

Una delle postazioni di Autography

Tina Lepri, 23 novembre 2016 | © Riproduzione riservata

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