Tina Lepri
Leggi i suoi articoliDurante gli scavi per la tramvia sono emersi i resti di un’enorme necropoli romana del I secolo d.C. e una domus decorata trasformata poi in laboratorio artigianale con i suoi antichi attrezzi. Magnifici i balsamari di vetro, le decine di orci, le ceramiche sigillate, gli specchi e le lucerne.
Il reperto davvero speciale riemerso dalla necropoli, secondo il soprintendente Andrea Pessina e l’archeologa Monica Salvini, che si occupa degli scavi in «parallelo» a quelli della linea tranviaria di Firenze, è però quello di via Valfonda. Qui infatti è stata ritrovata una salma intera con ricco corredo, decine di vasi e altri preziosi reperti: «Con gli scavi odierni, spiega l’archeologa, si è potuto constatare per la prima volta la presenza a Firenze del rito sepolcrale del "bustum", ossia l’inumazione del defunto direttamente nel luogo di sepoltura». Un tipo di inumazione praticato da famiglie ricche o nobili.
Il numeroso materiale è ora in fase di catalogazione per essere poi restaurato ed esposto. «Non tutti sanno, continua la Salvini, che per i lavori della realizzazione della stazione di Santa Maria Novella, effettuati da Giovanni Michelucci negli anni Trenta un intero quartiere di Firenze venne stravolto, con l’abbattimento di molti edifici, come avvenne a Roma per la via dei Fori Imperiali».
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La giornalista Tina Lepri dà i voti ai musei italiani. Dieci le materie: Sede | Accesso | Sistemi informatici | Visibilità | Illuminazione | Custodi e Sicurezza | Toilette | Bookshop | Ascensore | Caffetteria
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È grazie all’archeologo che le incisioni rupestri della Valcamonica sono entrate a far parte del Patrimonio dell’Unesco. Secondo lo studioso (93 anni a maggio) qui come in altre parti d’Europa vi è la testimonianza di una grande religione universale
Archeologia, ma anche arte contemporanea e mostre nel sito, parte del Museo Nazionale Romano, che da gennaio sarà oggetto di nuovi scavi e restauri