Giorgio De Chirico «Piazza dItalia» 1952, olio su tela. Collezione privata, cortesia della Galleria Salamon

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Giorgio De Chirico «Piazza dItalia» 1952, olio su tela. Collezione privata, cortesia della Galleria Salamon

Due assi rilanciano Domodossola

Opere di De Chirico e De Pisis, molte inedite e tutte catalogate, provenienti da collezioni private italiane ed estere

«De Chirico De Pisis. La mente altrove» è una mostra aperta dal 14 luglio al 31 ottobre nel Palazzo di San Francesco. L’esposizione è curata da Antonio d’Amico, da poco nominato Conservatore dei Musei Civici di Domodossola, a cui è stato affidato l’allestimento dei piani superiori del palazzo che li ospita, la cui apertura è prevista per la fine del 2019. In queste sale troveranno posto le collezioni cittadine ricoverate nei depositi da trent’anni.

Per aprire questo nuovo corso sono stati scelti due grandi protagonisti dell’arte del Novecento italiano ed europeo, tra i quali intercorrono rapporti estetici e biografici, a partire dall’incontro di Filippo de Pisis nel 1915 a Ferrara (sua città natale) con de Chirico, che vi svolgeva il servizio militare.

Le quaranta opere sono collocate al piano terra: «Si tratta di lavori provenienti da collezioni private italiane ed estere, spiega d’Amico, molte delle quali inedite, ma tutte catalogate dalle rispettive fondazioni dei due artisti. I dipinti dei due artisti dialogano con alcune nature morte del ’600 napoletano di Giuseppe Recco e di Giovanni Battista Ruoppolo. Il tutto sotto gli affreschi di quello che rimane dell’antica chiesa francescana inglobata nell’800 all’interno del palazzo».

La mostra include la celebre «Natura morta» del 1942 di Giorgio Morandi che l’artista tagliò, riducendone le dimensioni, davanti al critico e amico Carlo Ludovico Ragghianti.

Giorgio De Chirico «Piazza dItalia» 1952, olio su tela. Collezione privata, cortesia della Galleria Salamon

Emmanuele Bo, 14 luglio 2018 | © Riproduzione riservata

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Due assi rilanciano Domodossola | Emmanuele Bo

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