Tina Lepri
Leggi i suoi articoliCrotone. Sono arrivati prima i finanzieri dei tombaroli, insospettiti dai movimenti di persone in una zona poco frequentata del fiume Neto, vicino a Crotone, in Calabria. Risalendo il letto del fiume, ora in secca, la pattuglia ha scoperto i resti di una tomba a cista con urna cineraria dell’Età del Bronzo medio (1600-1325 a.C.), in un’area archeologica finora ignota agli studiosi. La Soprintendenza per i Beni culturali della Calabria ha iniziato i rilievi documentali per mettere in sicurezza il sito archeologico e una restauratrice sta già esaminando il materiale ritrovato.
Nella zona della costa ionica del crotonese non sono state trovate finora sepoltura a tomba a cista con urna cineraria (la cista è un contenitore di forma cilindrica dotato di coperchio). Si tratta dunque di una preziosa testimonianza culturale del sito molto prima dell’arrivo degli Achei dalla Grecia.
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La giornalista Tina Lepri dà i voti ai musei italiani. Dieci le materie: Sede | Accesso | Sistemi informatici | Visibilità | Illuminazione | Custodi e Sicurezza | Toilette | Bookshop | Ascensore | Caffetteria
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È grazie all’archeologo che le incisioni rupestri della Valcamonica sono entrate a far parte del Patrimonio dell’Unesco. Secondo lo studioso (93 anni a maggio) qui come in altre parti d’Europa vi è la testimonianza di una grande religione universale
Archeologia, ma anche arte contemporanea e mostre nel sito, parte del Museo Nazionale Romano, che da gennaio sarà oggetto di nuovi scavi e restauri