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Crociere antisismiche e riflesse

Silvia Mazza

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Il restauro del Castello Maniace terminerà a giugno

Un moderno pavimento in cui si specchiano le crociere della volta qualifica la maestosa Sala Ipostila del Castello Maniace a fine restauro. La proposta è audace in quanto contribuisce a suggerire una connotazione più residenziale che militare, ma allo stesso tempo credibile per l’armonia raggiunta con il raffinato equilibrio compositivo della sala federiciana. I primi progetti di restauro del maniero erano stati avviati negli anni Ottanta, nel 2000 si è provveduto alla rimozione delle superfetazioni riconducibili alla caserma a cui era stato adibito il castello e al restauro degli apparati lapidei esterni.

Nel 2013 è stato infine avviato quest’ultimo intervento finanziato dalla Protezione Civile con 2,2 milioni di euro (fondi della legge 433/91 postsisma del 1990) e consistito principalmente nel restauro e miglioramento sismico del monumentale salone, la cui originaria selva di colonne ci è giunta più che dimezzata. La struttura di puntellamento, realizzata nel 2001 per contrastare la spinta delle volte in caso di evento sismico, è stata eliminata ma, spiega il progettista Aldo Spataro che ha anche diretto i lavori quando era a capo della sezione Beni architettonici della Soprintendenza, «l’azione svolta dai contrafforti costruiti sapientemente dagli ingegneri borbonici è stata rafforzata mediante la realizzazione di una “macchina” poggiata sulla sommità e vincolata mediante tiranti metallici al terreno di fondazione che, imprimendo una leggera compressione dei contrafforti, aumenta la resistenza degli stessi alle azioni orizzontali».

Lavori aggiuntivi non previsti nel progetto principale hanno reso necessaria una perizia di variante e suppletiva e, l’anno scorso, una seconda perizia (entrambe di circa 165mila euro) per interventi urgenti sulle coperture a causa di gravi infiltrazioni d’acqua piovana che rischiavano di pregiudicare i lavori già eseguiti sul Castello. È in questa occasione che si è anche deciso di realizzare il nuovo pavimento per la Sala Ipostila.

A ottobre inizierà, invece, il recupero degli elementi lapidei (430mila euro) col quale tra otto mesi si potrà dire interamente concluso il restauro. L’intervento è imperniato principalmente sul superbo portale strombato in marmi policromi ai cui lati, su mensole, si trovavano i due arieti bronzei di età ellenistica dei quali si conserva solo quello esposto al Museo Salinas di Palermo. Avvalendosi di maestranze specialistiche, diverse a seconda dei diversi interventi, il restauro riguarderà i raffinati capitelli a crochet con scene agresti, figure umane e serpenti intrecciati. La fine dei lavori è prevista nel giugno 2018.

Silvia Mazza, 08 ottobre 2017 | © Riproduzione riservata

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