Cresci dice no

Ada Masoero |  | Bergamo

Dal 10 febbraio al 17 aprile la GAMeC dedica una grande antologica a Mario Cresci (Chiavari 1942), curata da Maria Cristina Rodeschini con lo stesso artista. Benché la mostra, intitolata «La fotografia del no, 1964-2016» (dal libro di Goffredo Fofi Il cinema del no, pubblicato da Elèuthera nel 2015) copra l’intero percorso di Cresci, la rassegna si sviluppa non cronologicamente ma per sezioni tematiche, mettendo così in evidenza la ricchezza della sua poetica e le correlazioni esistenti tra progetti in apparenza assai diversi, dalle prime «geometrie», avviate nel 1964, alle indagini antropologiche in Lucania, di poco successive, fino al recentissimo (del 2016) progetto sui migranti, «Icona».


Con non minore evidenza emergono l’attualità della sua ricerca, fondata sulla percezione e sulla memoria, in un rapporto emozionale con i luoghi fotografati, e l’osmosi continua tra linguaggi diversi:
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Ada Masoero