Cosmico, dinamico, magnetico

Al Mart un’ampia retrospettiva di Eliseo Mattiacci

Redazione |  | Rovereto (Tn)

È nella terza dimensione che il Futurismo ha lasciato la sua impronta più duratura: l’energia attiva come soggetto creativo dell’opera, il dinamismo e il divenire sarebbero stati temi ripresi dall’Arte povera e dintorni. Sono, questi ultimi, ambienti che Eliseo Mattiacci (Cagli, Pesaro, 1940) frequentò in gioventù, dopo il trasferimento a Roma, quando entro in contatto con Kounellis, Mochetti e Pino Pascali, l’amico con il quale condivideva la passione per la velocità. Lo scultore marchigiano, tuttavia, preferì mantenersi libero dall’inclusione in gruppi o movimenti; un’indipendenza che, come spesso accade, pagò a un certo prezzo.

Dal 3 dicembre al 12 marzo a Mattiacci è dedicata al Mart-Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto una retrospettiva curata da Gianfranco Maraniello, direttore del museo. Si tratta di un percorso completo attraverso le varie fasi di produzione
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