Meraviglie dal SUDAN | 7. Gebel Barkal

Il taccuino di viaggio di Francesco Tiradritti

Le piramidi del Gebel Barkal al tramonto. Foto di Francesco Tiradritti
Francesco Tiradritti |

Come preannunciato da Abdelhai, la casa prenotataci dalle antichità a Karima ha i pavimenti piastrellati. Il problema è tutto il resto. Due piccoli ambienti con un bagno alla turca e una doccia troneggiano al centro dell’angusto cortile intorno al quale si affacciano due stanze ingombre di letti e prive di altri mobili. La cucina è in uno stato di pietoso abbandono, con un piano di lavoro sul quale sembra che Ferlini abbia condotto una delle sue «ricerche archeologiche».

Non ho tempo di occuparmi della casa. Sistemo le valigie in fretta, afferro la macchina fotografica, saluto gli altri e m’incammino velocemente in direzione del Gebel Barkal, che sorge a poche centinaia di metri di distanza. Il nome significa «Altura pura» e non è altro che l’esatta traduzione del toponimo in egiziano antico.

Il Gebel Barkal ha un’altezza di novantotto metri. Si scorge da grande distanza perché s’innalza
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© Riproduzione riservata Particolare della decorazione del Tempio di Mut al Gebel Barkal: Amon di Napata sullo sfondo della rappresentazione egizia del Gebel Barkal. Foto di Francesco Tiradritti
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