Meraviglie dal SUDAN | 3. Ana sudani, ana afriki!

Il taccuino di viaggio di Francesco Tiradritti

L'ingresso dell'Ambasciata italiana a Khartum. Fotografia di Francesco Tiradritti
Francesco Tiradritti |

Ambasciata italiana a Khartum. Interno giorno. La stanza è in penombra e al centro del soffitto gira lento un ventilatore. Sprofondato in una poltrona l’Ambasciatore sta conversando con l’Anziano Egittologo seduto su un divano insieme al giovane studente di Egittologia.

L’Ambasciatore si alza imitato dagli altri due. L’Anziano Egittologo protende la mano: «Allora, caro Ambasciatore, arrivederci».
L’Ambasciatore, senza ricambiare il gesto: «Eh no, caro il mio Professore, io spero proprio di non rivederla. Ne ho piene le tasche di questo Paese e spero di non esserci più quando lei tornerà da queste parti!».

La scena risale a molti anni fa. Il giovane studente di Egittologia ero ovviamente io. Da allora le cose sono molto cambiate.

Quando sono venuto a Khartum lo scorso marzo ho avuto il piacere di incontrare l’ambasciatore Fabrizio Lobasso che i sudanesi hanno assunto a mito per lo spot con
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata Piazza di Khartoum. Fotografia di Francesco Tiradritti
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