Meraviglie dal SUDAN | 4. Musawwarat es-Sufra

Il taccuino di viaggio di Francesco Tiradritti

Un muro a forma di elefante del Santuario centrale di Musawwarat es-Sufra. Foto di Francesco Tiradritti
Francesco Tiradritti |

Una città senza centro né periferia non ha neanche una fine. A un dato momento semplicemente sparisce. È quello che è successo a Khartoum quando abbiamo preso il minibus con cui avremmo raggiunto il nord del Paese. Le alte case in cemento si sono abbassate, si sono trasformate in abitazioni in mattone crudo cintate da mura dal colore della sabbia e poi, all’improvviso, il deserto. Khartoum? Puf! Scomparsa.
E così il nostro viaggio ha avuto inizio.

Parlo al plurale perché con me ci sono Giulia De Dominicis, studentessa di Egittologia a Pisa, Ana Maria Rosso, una mia ex-allieva argentina, Taha Mohammed, ex-restauratore che ha vissuto a lungo in Italia e Abelhai Abdelsawi, ispettore delle antichità. Dobbiamo raggiungere Karima, dove Abelhai vuole sottoporre alla mia attenzione alcune necropoli che stanno per scomparire per colpa della rapida espansione dei centri abitati prossimi alla diga della Quarta
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata Veduta generale della parte centrale del Grande Recinto di Musawwarat es-Sufra. Foto: Francesco Tiradritti Il dio Apedemak dalla decorazione del Tempio del Leone di Musawwarat es-Sufra. Foto: Francesco  Tiradritti)
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