Meraviglie dal SUDAN | 2. Una jabana a Khartoum
Il taccuino di viaggio di Francesco Tiradritti
Francesco Tiradritti, archeologo e storico corrispondente di «Il Giornale dell'Arte», è in viaggio in Sudan per una missione scientifica. In esclusiva per i nostri lettori pubblichiamo il suo «diario di bordo» da un territorio poco conosciuto e prezioso per gli studiosi.
Khartum! L’etimologia della parola è incerta. Secondi alcuni deriverebbe dall’arabo «proboscide». La confluenza tra Nilo Bianco e Nilo Azzurro appare infatti disegnare la sagoma di una testa di elefante e il Nilo unificato che si dirige verso nord appare come una proboscide innalzata verso il cielo, tipica dell’animale che barrisce. Secondo i Dinka, popolazione autoctona, Khartum deriverebbe invece da una locuzione della loro lingua che vorrebbe semplicemente dire «luogo dove si incontrano i fiumi».
Khartum è difficile da descrivere. Non ha un vero centro né una vera fisionomia. Cambia in continuazione rimanendo sempre
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)