Meraviglie dal SUDAN | 5. Naqa

Il taccuino di viaggio di Francesco Tiradritti

Particolare della decorazione del Tempio di Apedemak a Naqa: Natakamani, la regina Amanitore e il figlio Arikankheror. Foto Francesco Tiradritti
Francesco Tiradritti |

Naqa si trova a poco più di sedici chilometri a sud di Musawwarat es-Sufra. I due siti archeologici sono collegati soltanto da piste che attraversano il deserto e la distanza che le separa si percorre in poco più mezz’ora con un fuoristrada. Noi abbiamo soltanto un minibus.

Il viaggio è un susseguirsi di sobbalzi attraverso un deserto punteggiato da ciuffi d’erba, cespugli e arbusti che si fa sempre più arancione man mano che il sole cala. Né Abdelhay né Isham sembrano conoscere bene la strada. Zigzaghiamo, giriamo in una corsa che mi appare senza una meta precisa. Fuori dal finestrino sfilano la bassa linea di colline a est, le solite capre, qualche riparo di beduini, una ragazzina che mi sorride e mi fa grandi segni con le braccia.

La saluto di rimando, mentre spingo il sedile di fronte nel tentativo di smorzare l’ennesimo sobbalzo. Ci stiamo dirigendo verso nord e non capisco proprio perché.
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata Alba di luna dietro le rovine del Tempio di Amun a Naqa. Foto Francesco Tiradritti La Cappella di Hathor a Naqa. Foto Francesco Tiradritti
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