La calamita di Tiziano

Mentre riapre la Tosio Martinengo, una mostra si irradia dal Museo di Santa Giulia

Giovan Girolamo Savoldo, «Riposo nella fuga in Egitto con la veduta di Riva degli Schiavoni a Venezia», ca 1527, Collezione privata, olio su tela, cm 87 x 124
Ada Masoero |  | Brescia

La mostra «Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia», al Museo di Santa Giulia dal 21 marzo al primo luglio, e la riapertura, dopo nove anni, della Pinacoteca Tosio Martinengo sono gli appuntamenti imperdibili di questi mesi a Brescia. La mostra, curata da Francesco Frangi e promossa da Comune e Fondazione Brescia Musei con Civita Mostre, s’irradia da Santa Giulia nella città e nei suoi dintorni: nella Pinacoteca Tosio Martinengo, nel Museo Diocesano, nella Collegiata dei Santi Nazaro e Celso e in altre chiese, urbane e del territorio, lungo quattro percorsi disegnati dal direttore del Museo Diocesano, Giuseppe Fusari.

Il progetto si pone nel solco delle storiche esposizioni sui maestri bresciani del passato, da Romanino (1965) a Moretto, Savoldo e Pitocchetto (anni Ottanta), a Vincenzo Foppa (2002): ora va in scena Tiziano, di cui la mostra indaga il magistero esercitato sui migliori
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Ada Masoero