Il Beaubourg a Shanghai con Chipperfield. E a Molenbeek porterà un milione di visitatori

Continua l'espansione all'estero del Centre Pompidou. Ora è la volta di Cina e Belgio

Il Garage Citroën di Molenbeek, futura sede del Kanal-Centre Pompidou. Foto © DR
Luana De Micco |  | Bruxelles

Dopo Malaga, nel 2015, è ora la volta di Bruxelles e Shanghai: il Centre Pompidou continua a esportarsi all’estero. Il 9 gennaio scorso, nel suo primo viaggio ufficiale in Cina, il presidente francese Emmanuel Macron, che aveva già inaugurato il Louvre Abu Dhabi nel novembre 2017, ha firmato l’accordo definitivo per la creazione di un Pompidou-Shanghai, il West Bund Art Museum, che aprirà le porte nella primavera 2019 in un edificio dell’architetto britannico David Chipperfield già in costruzione.

Sulla base dell’accordo di collaborazione della durata di cinque anni, rinnovabili, il Musée d’art moderne di Parigi presterà a Shanghai opere della sua collezione, che ne conta più di 120mila, organizzerà mostre e fornirà consulenza scientifica. «L’obiettivo è di far dialogare l’arte contemporanea tra Cina e Occidente, ha osservato da Pechino il presidente del Centre Pompidou, Serge
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