Aria fredda e secca a Brera, quaranta opere «velinate»

Il direttore Bradburne: «Siamo intervenuti tempestivamente grazie al nostro laboratorio di restauro interno». Il Mibact apre però un'inchiesta

Il Cristo alla colonna di Donato Bramante è tra le opere finite in «infermeria» a Brera
Ada Masoero |

Milano. Il «Cristo alla colonna» di Bramante, una delle opere più celebri della Pinacoteca di Brera, e le tre tavole delle «Storie della vita di San Girolamo» del veneziano Lazzaro Bastiani in «infermeria», nel laboratorio interno di restauro, e una quarantina di altre opere (fra le quali la «Pala Montefeltro» di Piero della Francesca, vera icona del museo) vistosamente «incerottate» con la carta velina giapponese («velinate») là dove si sono manifestati sollevamenti della pellicola pittorica. Lo scopo è bloccarne il distacco, in attesa di ulteriori verifiche: il clima gelido e secco della prima settimana di gennaio ha fatto, purtroppo, delle vittime umane ma ha infierito anche sui dipinti su tavola,  che per loro natura sono particolarmente vulnerabili, dal momento che il legno reagisce, gonfiandosi e contraendosi, agli sbalzi di umidità.

Il direttore James Bradburne ha diramato domenica 15
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