Recuperi, che cosa c'e dentro le 45 casse di Symes
Presentati questa mattina a Roma i reperti etruschi e romani frutto di scavi clandestini in Italia sequestrati all'antiquario inglese nel Porto Franco di Ginevra. Le opere torneranno nei territori di provenienza
Roma. Ritrovate nel 2014 in Svizzera, rientrate lo scorso gennaio in Italia, le 45 casse di reperti etruschi e romani scovate al Porto Franco di Ginevra e riferibili all’antiquario inglese Robin Symes sono state presentate stamattina in una conferenza stampa presso la Caserma La Marmora alla presenza del ministro Franceschini, del generale Mariano Mossa a capo dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (Tpc), dell’ambasciatore svizzero Giancarlo Kessler, del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e della soprintendente per l’Etruria Meridionale Alfonsina Russo.
Si tratta di migliaia di pezzi, «nessuno falso» ci assicura il generale Mossa, provenienti da scavi clandestini soprattutto degli anni Ottanta in Etruria meridionale, Sicilia, Puglia, Campania e Calabria. Tutti i reperti datano tra l’VII secolo a.C. e il II d.C., con due sarcofagi etruschi praticamente integri di VI secolo a.C. da
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