Image

Allevamento di maialini ora Fondazione Marini

Elena Franzoia

Leggi i suoi articoli

A un anno dall’inizio delle manifestazioni che celebreranno Pistoia Capitale Italiana della Cultura, tra i principali eventi si annuncia la grande retrospettiva che Palazzo Fabroni dedicherà a uno dei figli più illustri e amati della città toscana: lo scultore Marino Marini. Per questo, la Fondazione che ne porta il nome e ospita museo e centro di documentazione concluderà nel novembre di quest’anno il restauro della propria prestigiosa sede che affaccia su corso Silvano Fedi, il trecentesco ex convento del Tau, così chiamato per l’azzurra T greca che i frati dell’ordine portavano sugli abiti.

Fino al 1774 il convento ospitò, con l’adiacente chiesa, il complesso ospedaliero di Sant’Antonio Abate e l’allevamento dei maialini il cui grasso veniva utilizzato nella cura di numerose malattie. Ritornato dagli anni ’80 di proprietà comunale e riportato alla struttura originaria dopo due secoli di manomissioni e frazionamenti a uso residenziale privato, l’edificio «non sta subendo interventi strutturali» spiega Paolo Pedrazzini, presidente della Fondazione Marino Marini, «ma una rilevante manutenzione straordinaria, resa necessaria dal pericolo di caduta di intonaci e dalla desquamazione dei colori» provocate nel muro prospiciente la facciata da estese infiltrazioni di umidità dal terreno di fondazione e dal terrapieno retrostante, oltre che dal dilavamento dovuto ai fenomeni atmosferici.

Le parti in pietra serena presentavano inoltre fenomeni di sfoliazione con distacchi, perdite di materiale e spostamenti di blocchi, soprattutto in corrispondenza del terrazzino e del portale su cui si innesta il cancello di ingresso della caffetteria. Con un importo di circa 50mila euro i lavori, affidati all’architetto Nicola Bottari Scarfantoni, hanno portato al rifacimento degli intonaci con adeguati prodotti deumidificanti e all’uso di finiture e imbiancature traspiranti. Analogamente, gli elementi in pietra danneggiati sono stati consolidati e in seguito protetti con vernici traspiranti.

L’intervento ha inoltre offerto l’occasione di dotare la facciata di un adeguato sistema di grafica esplicativa, costituita da striscioni in pvc e targhe in plexiglas trasparente, oltre che di un totem informativo.

Elena Franzoia, 05 ottobre 2016 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Dipinto negli ultimi mesi della tormentata vita dell’artista, «Il martirio di sant’Orsola» è lo spunto per affrontare il tema della violenza

Gian Guido Grassi e la sua associazione Start Attitude ambiscono a far diventare la città toscana il più vasto museo italiano a cielo aperto dedicato all’arte urbana

«Spaces of Possibility» è il titolo dell’edizione in corso fino al primo settembre. Invitati oltre 50 artisti contemporanei internazionali, tra cui Giuseppe Penone

La vita e l’arte di uno dei grandi fotografi italiani contemporanei in mostra alla Fondazione Ferrero

Allevamento di maialini ora Fondazione Marini | Elena Franzoia

Allevamento di maialini ora Fondazione Marini | Elena Franzoia