Come a Venezia: outsider e usato sicuro

Documenta imita la Biennale e richiama in servizio la vecchia guardia. La politica e il passato si rivelano le ossessioni del presente

Julia Michalska |  | Kassel

Per comprendere l’idea che sta alla base di ogni edizione di Documenta, di solito i visitatori si dirigono direttamente al Fridericianum. Questo edificio del XVIII secolo, uno dei primi musei al mondo, è il luogo in cui i direttori artistici elaborano la struttura concettuale della fiera. I visitatori di questa 14ma edizione entreranno tuttavia in un Friedericianum trasformato nel Museo di arte contemporanea di Atene (Emst), con highlight dalla collezione del museo greco.

La scelta è in linea con i temi più ampi di Documenta 2014 e si prefigge di attenuare le gerarchie del mondo globale dell’arte, come dichiara il direttore artistico della rassegna Adam Szymczyk. Si tratta di una delle numerose differenze tra l’edizione di quest’anno e il tradizionale modello Documenta, dopo la decisione di aprire una parte della fiera ad Atene ad aprile (fino al 16 luglio, cfr. n. 375, mag. ’17, p. 42), prima
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