Duilio Cambellotti, la modernità sostenibile

Nei Musei di Villa Torlonia a Roma talento e perplessità di un artista totale

«Conca dei nuotatori», 1910, di Duilio Cambellotti
Francesca Romana Morelli |  | Roma

A quasi vent’anni dalla grande antologica su Duilio Cambellotti, che inaugurò la prima ala del Macro, dal 6 giugno all’11 novembre nei Musei di Villa Torlonia si apre una nuova vasta monografica. «Duilio Cambellotti. Mito, sogno e realtà», tenendo conto dei successivi contributi scientifici, tira nuovamente le somme su un artista poliedrico, finora sottovalutato dalla critica, che l’ha etichettato «artista-artigiano».

Cambellotti (Roma 1876-1960) è invece un artefice complesso, moderno e dinamico, prima di tutto scultore, connotato dall’idea dell’«opera d’arte totale» e tenacemente in sintonia con le necessità del suo tempo. Individuò inoltre nella «comunicazione» il punto focale della sua produzione. Del resto l’artista iniziò in un periodo di socialismo umanitario e fu legato da amicizia a Giacomo Balla, un rapporto che li portò ad affrontare progetti straordinari.

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