La rivoluzione del direttore Nogara

I taccuini manoscritti dei Musei e delle Gallerie Pontificie dal 1920 al 1954

Bartolomeo Nogara
Arianna Antoniutti |  | Città del Vaticano

Mentre la Biblioteca Vaticana digitalizza il suo patrimonio librario, l’Archivio Storico dei Musei Vaticani si arricchisce di una preziosa risorsa cartacea: 41 taccuini manoscritti di Bartolomeo Nogara, che dei Musei e delle Gallerie Pontificie fu direttore generale dal 1920 al 1954. Dono della famiglia Nogara, nella persona di Rosanella Lello Nogara e di Bernardino Osio, i taccuini raccolgono riflessioni e annotazioni sull’attività dei musei che in quegli anni, grazie all’impulso di Nogara, conobbero un processo di rinnovamento e di modernizzazione. Si trattò di una vera e propria rivoluzione gestionale che condusse, ad esempio, alla ristrutturazione del Museo Gregoriano Etrusco (1923-25), alla fondazione del Museo Missionario Etnologico (1926), alla creazione, tra 1923 e 1932, di diversi laboratori di restauro e di un Gabinetto per le ricerche e le applicazioni scientifiche (1939-42), nonché
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