Buffalmacco, la morte sotto scacco

Uno straordinario recupero diretto da Antonio Paolucci conclude il riposizionamento degli affreschi del Camposanto di Pisa

Un particolare del «Trionfo della Morte» dopo il restauro
Laura Lombardi |  | Pisa

Con il ricollocamento, il 17 giugno (festa di san Ranieri, patrono della città di Pisa) del «Trionfo della Morte», affrescato da Buonamico di Martino da Firenze detto Buffalmacco tra il 1336 e il 1341 nel Camposanto Monumentale pisano, il cimitero storico monumentale progettato ed edificato a partire dal 1277 da Giovanni di Simone, che chiude il lato nord di «Piazza dei Miracoli», giunge a compimento il grande e difficile recupero del ciclo decorativo in esso contenuto.

Lo straordinario sistema iconografico ad affresco è iniziato intorno al 1333 da Francesco Traini («Crocifissione») e proseguito con l’alternarsi di maestri quali Buffalmacco (autore di tre grandi scene: le «Storie degli Anacoreti», Il «Giudizio Universale e l’Inferno» e il celebre «Trionfo della Morte»), poi Taddeo Gaddi («Storie di Giobbe»), Andrea Buonaiuti, Antonio Veneziano («Storie dei santi Efisio e Potito»),
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