Genova. Sono destinate a durare anni, più che mesi, le indagini relative ai presunti falsi Modigliani esposti alla mostra del 2017 a Palazzo Ducale. Tutto ciò in considerazione della posta in gioco, della gravità dell’accusa e del coinvolgimento di diversi soggetti, italiani ed esteri, anche tra i prestatori, impegnati a difendere l’autenticità delle loro opere e dei tre indagati che devono difendere se stessi. Le 21 opere contestate e sotto sequestro preventivo da luglio (15 Modigliani e 6 Moïse Kisling, l’amico pittore che si trovò per primo a fronteggiare la problematica questione dell’eredità del livornese morto prematuramente lasciando orfana la figlia Jeanne) sono attualmente custodite dal Nucleo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale a Roma, dopo essere state trasferite a fine luglio da Genova a Bologna, dove sono state temporaneamente «posteggiate» presso i caveaux di Art Defender.
Sono tre gli indagati per truffa aggravata, messa in circolazione di false opere ...
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(il testo integrale è disponibile nella versione cartacea)