Miart cresce come la nuova Milano

Rabottini «È innegabile la capacità attrattiva della città»

Alessandro Rabottini dirige Miart per il secondo anno. Foto di Marco De Scalzi
Ada Masoero |  | Milano

Dal 13 al 15 aprile Miart accenderà l’intera città, com’è ormai solita fare, coinvolgendo gallerie, istituzioni, spazi artistici non profit, e parchi: come l’«incursione» di Fondazione Trussardi nel Parco delle Sculture di CityLife. A cura di Massimiliano Gioni, la Fondazione ha infatti portato a Milano dal 12 al 15 aprile la gigantesca installazione «Sacrilege» di Jeremy Deller, un lavoro che ha girato il mondo, con cui l’artista, Turner Prize 2004, ha ricostruito con un immenso gonfiabile, in scala 1:1, il sito archeologico di Stonehenge. La fiera d’arte moderna e contemporanea, insomma, è sempre più motore di arte e di cultura. Ne parliamo con il suo direttore.

Alessandro Rabottini, anche nell’edizione 2018 l’articolazione della fiera prosegue in più sezioni. Quale è stata più richiesta?
Le sezioni principali, ovvero «Established Contemporary» e «Established Masters», mentre i
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