I cinque mondi di Matt

Ada Masoero |

Milano. Le navate di Pirelli HangarBicocca si aprono ad accogliere l’universo di Matt Mullican (California, 1951) con la grande mostra «The Feeling of Things», aperta dal 12 aprile al 16 settembre, voluta dal direttore artistico Vicente Todolí e curata da Roberta Tenconi. Quarant’anni del lavoro di Mullican, dal 1972 a oggi, affollano di segni una struttura architettonica costruita nel ventre delle Navate e divisa in cinque aree di diverso colore, disposte secondo l’ordine (inverso) assegnato alla personalissima cosmologia di questo artista-demiurgo, che per lavorare si sdoppia, come in trance, nel suo alter ego «That Person».

L’autore, cresciuto nella culla della cultura Beat, è abituato a immergersi nella realtà «altra» dello stato d’ipnosi, che usa come pratica performativa. Ansioso, come tutta la sua generazione, di «rifondare» il mondo, Mullican ha ideato nel tempo un proliferante
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