La matita affilata di Daumier

Honoré Daumier, «Avvocati e giudici, prima dell’udienza (Gli Avvocati)», circa 1862. Carboncino, inchiostro di china, acquarello e tempera su carta, foglio: 160 x 216 mm DR 10609 Foto Bettina Jacot-Descombes © Musées d’art et d’histoire, Genève, Cabinet d’arts graphique, Ancien dépôt de la Fondation Garengo, 1998, inv. D 1998-0520
Luca Scarlini |

In occasione di una recente mostra, ricca di lavori, su Daumier alla Villa dei Cedri di Bellinzona, Pagine d’Arte pubblica i Croquis variés, che l’artista presentò nella forma di una raccolta di immagini della vita parigina nel 1854. Il testo, venduto per la modesta somma di un franco, faceva parte della popolarissima collana della Librairie Nouvelle, che presentava le opere di Cham e di Gavarni, sotto il segno della satira, qui in azione insieme al marchio del popolarissimo giornale «Le Charivari».

La caricatura portata al massimo fa dell’autore un precursore dell’espressionismo, nella chiave di un realismo estremo che fa balenare dimensioni nascoste del quotidiano. Basti vedere la tavola che sta in copertina, con un onesto parigino tormentato dal suo padrone di casa, che gli compare come un demone in sogno, per annunciargli l’aumento dell’affitto.

Niente resta indenne dalla micidiale matita
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