Profeta Jonas

Alla Tate Modern un'ampia retrospettiva dell'ottuagenaria artista statunitense

Uno still dal video «Wolf Lights, The Shape, the Scent, The Feel of Things» (2005) di Joan Jonas
Aimee Dawson |  | Londra

Dal 14 marzo al 5 agosto Joan Jonas è protagonista di una vasta retrospettiva alla Tate Modern. L’ottantenne artista statunitense è contemporaneamente al centro dell’annuale mostra di Live Art della Tate e di un programma di proiezioni nel cinema del museo. «Nessun altro artista meglio di Joan Jonas ha incarnato la coesistenza di performance, video, disegni e installazioni. Questo è anche il motivo per cui la sua pratica è ancora molto influente oggi», spiega Andrea Lissoni, uno dei curatori della mostra.

La rassegna parte con uno sguardo sul mondo privato della Jonas con più di trenta oggetti personali che l’hanno ispirata, come maschere e cristalli, concessi in prestito dallo studio dell’artista di Manhattan, dove vive fin dai primi anni Settanta. Le sale successive propongono venti opere allestite tematicamente e realizzate in cinquant’anni di carriera; tra queste, il video «Organic
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