Ecce Wallinger

L'identità è il tema dell'artista britannico protagonista di una personale al Pecci di Prato

Mark Wallinger, «Passport Control», 1988. Foto: © Alex Delfanne Courtesy the artist and Hauser & Wirth
Laura Lombardi |  | Prato

A Mark Wallinger (1959) sino al 3 giugno è dedicata una mostra al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. Si tratta della prima personale in Italia dell’artista che rappresentò la Gran Bretagna alla Biennale di Venezia del 2001 e vi si ritrovano i temi ricorrenti del suo lavoro, dall’accusa rivolta alla società inglese per la limitazione delle libertà civili e le violazioni del diritto di parola e pensiero, all’indagine sul rapporto tra verità e artificio fino all’interrogazione ricorrente sulla nostra identità, senza dimenticare la stereotipizzazione razziale nella nuova geografia politica, presente già dalla fine degli anni Ottanta.

La figura che apre la mostra pratese è «Ecce Homo» (1999-2000), la prima scultura a occupare il quarto plinto in Trafalgar Square: un punto interrogativo sovrastante le figure in pietra e in bronzo della piazza a incarnare le credenze di una nazione. Il
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