Ferrara, tra Otto e Novecento la psiche è la nuova musa

Fernando Mazzocca presenta la mostra «Stati d'animo» a Palazzo dei Diamanti

Gaetano Previati, «Paolo e Francesca», ca 1887. Olio su tela, cm 98 x 227 Bergamo, Accademia Carrara
Fernando Mazzocca |  | Ferrara

L’importanza e la qualità sempre molto alta delle opere esposte, tra cui alcuni capolavori emblematici del periodo considerato, fanno della mostra «Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni», al Palazzo dei Diamanti dal 3 marzo al 10 giugno, curata da Chiara Vorrasi, Maria Grazia Messina e da chi scrive, un’occasione davvero imperdibile per riconsiderare sotto una luce nuova due decenni decisivi per l’arte italiana e non solo. Si tratta di quello che precede e di quello che segue lo spartiacque segnato dalla fine di un secolo e l’inizio di quello successivo. Rappresentano  un momento di transizione anche drammatica, quando l’entusiasmo per le conquiste scientifiche e tecnologiche, che avevano caratterizzato l’Ottocento romantico e positivista, appare spegnersi in un senso di instabilità e di inquietudine, identificabile come il lato oscuro della definitiva affermazione della
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