La prima asta con certificato blockchain

La nuova frontiera tecnologica ha un'applicazione diretta nella vendita della collezione Ebsworth da Christie's a New York

Edward Hopper «Chop Suey» (1929)è stimato 70 milioni di dollari
Margaret Carrigan |  | New York

L’asta «An American Place. The Barney A. Ebsworth», che si tiene il 13 novembre (asta serale) e il 14 (asta diurna) a New York da Christie’s, è la prima a usufruire della tecnologia blockchain. Il progetto pilota è stato avviato in collaborazione con Artory, startup del settore specializzata nel mercato dell’arte, che fornirà un certificato criptato digitalmente per ognuna delle 90 opere in asta, per un valore complessivo stimato di 300 milioni di dollari, offrendo così agli acquirenti un importante database di informazioni sui lotti.

Christie’s vuole essere leader nella tecnologia applicata al mondo dell’arte, come testimoniato anche dal lancio, la scorsa estate a Londra, del summit inaugurale «Art+Tech», e dall’asta newyorkese di un’opera creata dall’intelligenza artificiale. «Si tratta di una naturale evoluzione della nostra volontà di innovare in collaborazione con i nostri
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