Klee va in crisi, la satira lo guarisce
Il Mudec scandaglia attraverso 100 opere il concetto di primitivismo dell'artista svizzero
«Paul Klee. Alle origini dell’arte» è il titolo della mostra, curata da Michele Dantini e Raffaella Resch, presentata dal 31 ottobre al 3 marzo al Mudec-Museo delle Culture. La rassegna, promossa dal Comune di Milano con 24 Ore Cultura, scandaglia attraverso 100 opere il concetto di «primitivismo» nella personale declinazione dell’artista svizzero (1879-1940), profondo conoscitore della cultura visiva occidentale. Klee non identificava tale categoria tanto nelle arti africane o polinesiane (come i cubisti o gli espressionisti tedeschi), quanto nei linguaggi di stagioni «anticlassiche» della nostra cultura.
Tanto che l’innesco scaturì dall’incontro con l’arte paleocristiana, nel suo primo viaggio in Italia (1901-02). Come spiega Dantini, «l’artista dà prova di un interesse durevole per certe epoche preclassiche dell’arte occidentale (come l’Egitto faraonico) o per epoche al tempo
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