Théodore van Loon, tra Caravaggio e Reni

Prima retrospettiva di un museo belga sull'artista fiammingo seguace di Caravaggio

«Madonna con il Bambino tra san Giovanni Battista e san Giovanni Evangelista», di Theodoor van Loon (part.). © Mrbab, Bruxelles Photo Freya Maes
Luana De Micco |  | Bruxelles

Il Palais des Beaux-arts-Bozar di Bruxelles dedica la prima retrospettiva di un museo belga a Théodore van Loon, uno dei primi artisti fiamminghi che risentì dell’influenza del realismo caravaggesco, introducendolo nel Nordeuropa.

Van Loon (1581/82-1649) soggiornò a Roma tra il 1602 e il ’08, periodo in cui incontrò uno dei più originali seguaci del Caravaggio, Orazio Borgianni. Nel 1609, l’artista si stabilì a Bruxelles, dove fu molto attivo e apprezzato, sviluppando un’intensa pittura barocca dal marcato chiaroscuro e maestosi personaggi a dimensioni reali, come faceva anche Federico Barocci.

I suoi temi sono soprattutto religiosi, sviluppati sui dossali di diverse chiese a Bruxelles e dintorni. Ma Van Loon tornò altre volte a Roma per lunghi periodi, tra il 1617-20 e di nuovo tra il 1628-32. Come Rubens, fece suo lo stile del Caravaggio e lo rivisitò con le influenze anche di Annibale
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