L’Institut du Monde Arabe a Parigi ricorre alla tecnologia digitale per immergere il visitatore nei siti archeologici del Medio Oriente vittime delle guerre e del terrorismo.
La mostra «Città millenarie. Viaggio virtuale da Palmira a Mosul», dal 10 ottobre al 10 febbraio, organizzata in collaborazione con l’Unesco, l’agenzia Onu per l’educazione, la scienza e la cultura, con sede a Parigi, e in partenariato con Ubisoft, gigante dei videogiochi, si avvale del know how di Iconem, la start up che ha realizzato un lavoro esatto di cartografia, grazie anche all’uso dei droni, e di digitalizzazione dei siti in pericolo, soprattutto in Siria e Iraq, iscritti alla Lista del Patrimonio mondiale dell’umanità.
Le ricostruzioni 3D e le proiezioni anche a 360° portano i visitatori sul sito greco-romano di Palmira, con le sue torri funerarie e il tempio di Baalshamin.
Ad Aleppo, città martire della Siria, con il suq e la grande moschea degli Omayyadi, il cui progetto di restauro è già in corso.
A Mosul, dove sorgeva l’antica città di Ninive, strappata all’Isis nel 2017. Anche il sito di Leptis Magna, città fenicia detta la «Roma africana» nell’attuale Libia, è stato digitalizzato, e fa parte del percorso di visita, pur non avendo subito distruzioni.