Portoghesi spinge il gioioso Borromini

Le iniziative in programma per ricordare i 350 anni della scomparsa dell'architetto barocco

La chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza a Roma, opera di Francesco Borromini
Arianna Antoniutti |  | Roma

Francesco Borromini, l’architetto che attraverso le grandi invenzioni del linguaggio barocco ha saputo trasformare lo spazio urbano, in primis, della città capitolina, muore a Roma nell’agosto 1667. Per ricordare i 350 anni della scomparsa, i Musei Vaticani, l’Accademia Nazionale di San Luca, la Facoltà di Architettura dell’Università di Roma La Sapienza, l’Accademia di Belle Arti di Roma e il MaXXI hanno elaborato un programma di iniziative che, avviato a dicembre, si protrarrà nel 2018.

Su impulso di Paolo Portoghesi, architetto e saggista che a Borromini ha dedicato pagine fondamentali della storia dell’arte e dell’architettura, le celebrazioni hanno visto, nel mese di dicembre, un convegno internazionale di studi nelle tre sedi dell’Accademia di San Luca, della Facoltà di Architettura della Sapienza e dei Musei Vaticani, la cui Pinacoteca ospita inoltre, sino al 5 gennaio, una mostra
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