Venezia è il mio futuro: duemila veneziani in piazza per difendere il proprio diritto a vivere nella città

Lo striscione «Venezia è il mio futuro / Venice is my future» che apriva la manifestazione dei residenti
Lidia Panzeri |

Venezia. La manifestazione c’è stata, puntuale, come stabilito, il 2 luglio, lo stesso giorno in cui è iniziata a Cracovia la 42ma sessione del World Heritage Committee dell’Unesco, ma di segno opposto rispetto a quanto inizialmente previsto. Non è infatti piaciuta agli organizzatori la proroga concessa dall’Unesco  al Governo italiano e al Comune di Venezia per ottemperare, pena il declassamento come sito patrimonio dell'umanità, ad alcuni requisiti essenziali quali il no alle grandi navi, le misure contro il turismo di massa, il disinquinamento della laguna. Direttive che avrebbero dovuto realizzarsi entro quest’anno, ma che sono state differite alla fine del 2018.

Così tra i vari cartelli di protesta ne figurava uno che recitava «Sfrattate questo ente inutile (Unesco) e trasformate Palazzo Zorzi (sua attuale sede) in appartamenti per residenti».
«Venezia è il mio futuro / My future is
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata Le bandiere «No grandi navi»
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