Le muse di Musia

Apre a Roma lo spazio polifunzionale voluto dall'imprenditore e collezionista Ovidio Jacorossi

Le sale di Pompeo del Musia
Federico Castelli Gattinara |  | Roma

Roma. Abbiamo scritto  del sogno che Ovidio Jacorossi, imprenditore e collezionista, coltivava da vent’anni di creare uno spazio living (&) arts a Roma, alla base di quel palazzo dov’è nato oltre 83 anni fa e dove ancora abita. Il primo dicembre inaugura Musia, mille metri quadrati in via dei Chiavari 7, con una mostra a cura di Enrico Crispolti in collaborazione con Giulia Tulino.
Lo spazio si articola in due gallerie (la 7 e la 9, corrispondenti ai numeri civici della via) dedicate alla raccolta Jacorossi che conta circa 2.500 opere, una galleria per quelle stabili e l’altra per quelle vendibili. Si aggiungono una serie di ambienti ipogei (le sale di Pompeo) dedicati a opere site specific, un ristorante e un wine bar. La mostra «Dal Simbolismo all’Astrazione. Il primo Novecento a Roma nella Collezione Jacorossi» (catalogo De Luca) presenta una cinquantina di pezzi di autori molto noti (Balla,
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata Gli spazi del Musia La Galleria 7 del Musia Carlo Socrate, «Susanna (Torso femminile)», 1921 Antonio Donghi, La Fontana di Trevi, 1919
Altri articoli di Federico Castelli Gattinara