Se Ai Weiwei porta i migranti nel cuore di Firenze

Palazzo Strozzi rivestito di gommoni per la mostra dell'artista cinese che aprirà venerdì. E si riaccendono le paure della città «violata» dall'arte contemporanea

«Reframe» (Nuova cornice) è l'installazione di Ai Weiwei sulla facciata di Palazzo Strozzi a Firenze. Foto di Alessandro Moggi
Laura Lombardi |

Firenze. Polemica locale divenuta polemica nazionale: dopo Koons e Fabre nell’arengario di Palazzo Vecchio, arriva Ai Weiwei a rivestire di gommoni Palazzo Strozzi, installazione concepita nell’ambito della mostra «Ai Weiwei. Libero» dal 23 settembre al 22 gennaio. Così la polemica scorre su due binari che però pericolosamente si intersecano: chi non ama vedere le finestre del palazzo quattrocentesco offuscato dalla plastica dei gommoni (che in realtà ne ricalcano perfettamente la struttura) appellandosi al buon gusto, alle brutture del contemporaneo eccetera; e chi invece si scaglia contro il messaggio che trasmettono, anche qui tuttavia dividendosi in due fazioni: gli oppositori al fenomeno dell’esodo, favorevoli alle barriere, e coloro che invece partecipano del dramma dei migranti, ma obiettano che Ai Weiwei è un cinese ormai ricco e famoso e trovano la sua azione commerciale, quindi non
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© Riproduzione riservata «Reframe» (Nuova cornice) è l'installazione di Ai Weiwei sulla facciata di Palazzo Strozzi a Firenze. Foto di Alessandro Moggi Ai Weiwei, Autoritratto, 2012. Foto © Ai Weiwei Studio L'enorme schermo luminoso installato nell'arengario di Palazzo Vecchio per la manifestazione «Secret Florence» Il mercatino in piazza Santa Maria Novella voluto dal Comune di fronte alla facciata di Leon Battista Alberti
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