Amatrice (Rieti). Non sono stati il primo pensiero. Non lo potevano essere nella fase iniziale dell’emergenza, quando forze ed energie erano tutte concentrate a salvare le vite e a cercare i dispersi. Ma alla sorte dei beni culturali nelle aree straziate dal terremoto che ha colpito il centro Italia il 24 agosto, un patrimonio mobile e immobile esteso e prezioso, è stata comunque riservata un’attenzione speciale. Fin dalle prime ore. E oggi, a due settimane dal sisma, proseguono le attività mirate al loro recupero e alla loro messa in sicurezza. Protagonisti, in coordinamento con il Mibact (Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo), i Vigili del Fuoco del Nis (Nucleo interventi speciali) e i Carabinieri del Ntpc (Nucleo di tutela del patrimonio culturale).
Il capitano Michelange Stefàno, quarantatré anni, nell’Arma dal 2002, è carabiniere dell’arte dal 2010. E lo scorso febbraio è entrata a far parte, unica donna, dei Caschi blu per la cultura.
L’ho incontrata ad Amatrice, in piena zona rossa, nell’area antistante il Museo civico, che occupava due sale all’interno della chiesa sconsacrata di Sant’Emidio.
Beni culturali e terremoto.