Il 70% dei reperti di contrabbando sequestati in Siria e in Libano sono falsi

In una lunga intervista Maamoun Abdulkarim, direttore generale delle Antichità e dei Musei siriani

Tim Cornwell |

Circa tre quarti dei reperti sequestrati nelle operazioni anticontrabbando svoltesi quest'anno in Siria e  nel confinante Libano si sono rivelati falsi. A dichiararlo è il capo delle Antichità della Siria in un'intervista alla nostra edizione internazionale «The Art Newspaper». 
Parlando in vista della sua partecipazione all'International Cultural Summit di Edimburgo il programma questa settimana, il direttore generale per le Antichità e i Musei dà anche una visione relativamente ottimista dei lavori di restauro a Palmira e condivide le sue preoccupazioni per la devastante crisi di Aleppo.

Sulla portata degli scavi illegali e del contrabbando di antichità in Siria da parte di gruppi militanti, compreso l'Isis, si sono fatte molte congetture. Abdulkarim dichiara che mentre dal 2013 in Siria le autorità hanno sequestrato 7mila oggetti, la percentuale di falsi è aumentata dal 30% fino a quasi il 70%,
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